Alla diga di Montedoglio, nel Comune di San Sepolcro (Arezzo), ieri sera intorno alle 21.30 si è verificata una rottura. Circa 450 persone sono state sfollate. Secondo il vicesindaco di San Sepolcro, Simone Mercati, “l’allarme sta rientrando e nelle prossime ore gli sfollati potrebbero già tornare nelle loro abitazioni”.

L’allontanamento dalle case è stato deciso nella notte a causa dell’innalzamento del livello del fiume Tevere, dove si stava riversando l’acqua fuoriuscita dalla frattura avvenuta alla diga. I circa 450 abitanti dei Comuni di San Sepolcro e Anghiari sono tuttora sfollati.
A cedere è stata una porzione del canale laterale di sfioro della diga. Lo sfioratore è un muro in cemento armato che si appoggia sulla roccia. La diga è alta 50 metri e la rottura, secondo l’ingegner Cola, è avvenuta a 15 metri di profondità rispetto al pelo dell’acqua”. Modesti i danni della piena, inferiori a quelli dell’esondazione del Tevere di una ventina di giorni fa causata dalle piogge.