Ecco, come promesso, la seconda puntata della “diluviale” intervista concessa da Diego Zanoni a Ticinolive. Il tono rimane alto, incalzante, competente, polemico. Non ci piace la crisi di “Lugano Airport” (il nome in inglese, per carità) e vorremmo che fosse superata e risolta.

Ci piace ancor meno che non si possa a parlarne. Zanoni mi ha detto: “Non riesco a far passare il mio messaggio, vengo bloccato. Lei potrebbe darmi una mano? Beh, nel mio piccolo sì, volentieri lo faccio.

Intervista di Francesco De Maria. La terza parte sarà pubblicata lunedì 5 giugno.


La crisi di Lugano Airport è un fenomeno recente oppure è in atto da tempo?

DZ  Non esiste la “crisi di un aeroporto” fine a se stessa, non è un matrimonio. La crisi di un aeroporto è anche strettamente correlata all’andamento dei mercati, delle economie e dei flussi turistici, sono molte le variabili. Il PIL in Ticino dal 2000 è cresciuto del +30%, il traffico mondiale è in pieno boom economico ma l’Aeroporto di Agno non riesce a superare la soglia psicologica dei 200mila passeggeri, una inezia per un mercato come il Ticino, soglia che fu superata solo a cavallo della fine degli anni 90 e quando Darwin iniziò ad operare. Nel frattempo ha sempre arrancato senza mai trovare una giusta collocazione sul mercato, nel 2016 ha avuto un miglioramento ma non si è mai consolidato nei numeri, ancora troppo suscettibile a continue variabili che rendono precaria ogni valutazione e inquieto l’animo dei Luganesi. Oltretutto il comparto finanziario che ha sempre esercitato una grande importanza nella economia di Lugano sta attraversando una profonda crisi e questo certo non aiuta. Non hanno neppure sfruttato l’autogoal che il Governo Svizzero ha dato con le varie voluntary disclosure che hanno portato migliaia di Italiani in Ticino, con tante grazie da parte di Easyjet che su Malpensa ha fatto il botto. La crisi o meglio, la stasi a mio giudizio ha origine in scelte sbagliate e nella superficialità che le ha caratterizzate. A Lugano ci sono decine di istituzioni finanziarie e centri di eccellenza, possibile che nessuno abbia mai anticipato una tempesta perfetta come quella in atto?

Quali passi sono stati compiuti, a Sua conoscenza, per contrastare il declino?

DZ  Guardi è proprio questo il problema, le sue domande hanno la risposta integrata. Si è cercato in questi anni di evitarne il declino con ogni risorsa possibile mentre ci si doveva concentrare sullo sviluppo. E’ come se avessero sempre giocato con 11 calciatori tutti in difesa a difendere la porta. Non prendi goal, ma neppure li fai, mentre i costi di ingaggio sono fissi. Alla fine ti trovi con dei competitor aggressivi e vincenti che ti stringono in una morsa fatale dalla quale ne esci con onerosi compromessi, sempre che siano ragionevoli, vedi Alitalia per esempio. Non vedo idee, non vedo novità, non ci sono prospettive concrete o piani veramente sontuosi come Lugano si merita. Solo difesa ad oltranza dello status quo e di previlegi e stipendi e se poi qualcuno fa domande gli si lancia un biscottino per farlo contento. A me non piacciono però.

Io ricordo bene i primi anni Ottanta, credo il 1982, quando incominciarono i primi voli di linea. C’era ottimismo, c’erano speranze.

DZ  Nel 1982 avevo 13 anni ed a quel tempo pensavo che la Svizzera era fatta di cioccolata, la stessa che mio papà mi portava sempre quando veniva qui a Lugano. Nel 1982 venire a Lugano dall’Italia era come oggi andare a Los Angeles, il trasporto aereo era appannaggio delle classi più abbienti e si poteva fumare a bordo, meraviglioso. Ecco, nel 1982 si poteva giocare in difesa, erano gli albori di un periodo di grande fermento e si procedeva per sperimentazioni con budget inimmaginabili. Oggi è anacronistico e pericoloso, la speranza è congelata, mancano i riferimenti e gli uomini che hanno coraggio. Come ho detto la difesa ad oltranza dei propri previlegi e’ la unica regola, costi quel che costi.

Quando Milano Malpensa era in fase di costruzione, ricordo, si diceva che il nuovo grande aeroporto lombardo avrebbe potuto costituire, per Lugano, una valida “sinergia”. Ho l’impressione che questo non si sia avverato…

DZ  Per fortuna non si e’ fatto nulla e non si avverava niente. E’ puro masochismo attendere scelte altrui per cercare di realizzare le proprie a maggior ragione quando il tuo interlocutore è l’Italia, sono Italiano e conosco bene come ragiona la politica da queste parti. Malpensa è stato uno sperpero totale, costato 1.6 miliardi di €uro; fu proprio la KLM che voleva fare su Malpensa il suo principale hub in Italia la prima a sganciarsi nel 2000, poi fu la volta di Alitalia che, dopo aver speso oltre 160 milioni di €uro per spostare equipaggi da Roma a Milano decide di sganciarsi e tornare a Fiumicino. Non contenti a Malpensa hanno fatto fuggire anche Lufthansa nel 2011. Perché tutto questo? Semplicemente perché la società di gestione SEA di Milano non ha ridimensionato il traffico sul aeroporto di Linate non rispettando i contratti che il “piano scala” prevedeva. In sostanza non hanno mantenuto le promesse, un classico della politica made in Italy. Guardate per esempio il treno Lugano-Malpensa, la tratta italiana non è ancora completata e la faranno con la massima calma. I treni non vanno solamente da Lugano a Milano, fanno anche la tratta inversa e gli Italiani sono piuttosto furbi. Sanno che nel caos di Malpensa le sinergie i passeggeri potrebbero trovarle su Lugano se fosse efficiente ed operativo. Il bacino di utenza è enorme, la provincia di Varese di Milano e Como oltre Verbania e Lecco è abitata da 2.5 milioni di persone ovvero il 50% degli abitanti della Svizzera Federale e non ci sono aeroporti vicino, solo Malpensa e Lugano. Ma non dovrei dirglielo io questo, si tratta di ovvietà, basta conoscere un poco la geografia. Oltretutto di quali sinergie mi parla? Come si possono fare sinergie con un aeroporto che dista 50km da Lugano in cui non volano le major europee e le destinazioni sono col contagocce? Le sinergie vanno fatte con Parigi, Roma o Barcellona dove ci sono collegamenti internazionali completi e dove operano le Low cost, con 200 milioni di passeggeri credo che siano da considerare. In realtà i cittadini di Lugano devono andare dove gli pare da Lugano, non da Malpensa o Zurigo e magari nella sosta ne approfittano ed inviano una cartolina al Sindaco per ringraziarlo di essere potuti andare a fare un weekend a Parigi o alle Maldive lasciando la macchina sotto casa senza morire di vecchiaia per raggiungere Malpensa o Linate. A questo serve un aeroporto, le sinergie le fai quando hai potere contrattuale, non ipotesi.

Parliamo di cifre relative al periodo 2000-2015. Lei mi ha fornito un tabulato, io l’ho studiato e ho cercato di capire. Ma forse sarebbe bene che i numeri li commentasse un esperto…

DZ  Il tabulato che le ho fornito e’ il tabulato visionabile del UFAG, sono dati pubblici, non sono segreti di stato e per commentarli basta leggerli, sono molto chiari e completi. Rappresentano inequivocabilmente quanto ho sopra citato in termini di traffico e movimentazioni assestate sulle 160mila unita annue ed in calo del 40% rispetto ai primi anni 2000. Lugano aumenta il PIL del +30% e l’aeroporto cala del 40%, che devo aggiungere? Anche il traffico di aviazione business e’ rimasto invariato, circa 6000 passeggeri annui, evidenziando che si tratta di traffici consolidati e “familiari” operati da residenti e abituali frequentatori. Niente di nuovo anche qui.

Tra il 2000 e il 2015 come si sono evoluti i volumi di traffico?

DZ  1.3 milioni di passeggeri dal 2000/2005
900mila passeggeri dal 2006/2010
800 mila passeggeri dal 2011/2015

 E quanto alle cifre assolute? 3 milioni di passeggeri in 16 anni raggiungono (diciamo così) il “minimo vitale”?

DZ  Se per “minimo vitale” intende il numero di passeggeri minimo per sostenere autonomamente Lugano Agno le rispondo che non esiste un minimo vitale di passeggeri per nessun aeroporto. La ADR di Roma che gestisce l’Aeroporto di Fiumicino ha nella ristorazione interna uno dei maggiori introiti avendo oltre 40milioni di passeggeri, la SEA di Milano ha nei parcheggi profitti piu elevati del costo di handling e le variabili sono infinite. Se intende come “minimo vitale” il numero minimo dei passeggeri transitabili a Lugano Agno per considerarlo come un aeroporto e non una avio superficie, 300mila passeggeri è il minimo della decenza. La saturazione nella condizione attuale potrebbe assestarsi sugli 800mila passeggeri, ma non ho dati attendibili per esprimere un parere obiettivo, solo riferimenti con altri aeroporti analoghi nel mondo. London city con una pista di 1.5km ha 4.5 milioni di passeggeri per esempio, Salerno con pista analoga 7000 solamente, una sciocchezza.

Parliamo della situazione finanziaria di Lugano Airport. Lei è in grado di stimarne le perdite? Ci sono stati, in tempi recenti, anni buoni? O solo moderatamente negativi?

DZ  Come le ho accennato i dati sono consultabili sul sito istituzionale della societa’ aeroporto di Lugano LASA e sono dati pubblici, sono pubblicati gli ultimi cinque anni e le perdite di esercizio oltre contributi vari e costi di marketing sono assestate sui 10 milioni di franchi. Ulteriori informazioni non le ho, non sono pubblicate e molte sono coperte da “clausola di riservatezza”, incomprensibile visto che si tratta di una societa’ e di bilanci pubblici ed e inconcepibile che nessuno abbia chiesto spiegazioni. Annate buone e meno buone le hanno i vini, nel bilancio 2011 e’ riportato che uno dei motivi della diminuizione del traffico è la eruzione del vulcano in Islanda. Vero, è accaduto, ma il traffico è comunque aumentato in tutti gli aeroporti svizzeri ed europei tranne qui. Quella era una annata buona ma si vede che gli sbagli sono del vignaiolo non della vigna che i frutti li ha dati.

(fine della seconda parte, continua)

Esclusiva di Ticinolive