Quattro anni di lavori e un’approvazione chiarissima del Gran Consiglio

dal Mdd

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Ritiro dell’iniziativa o voto popolare? Molti se lo chiedono (e bisogna decidere in pochissimi giorni). Esita e febbrilmente si consulta – con Ghiringhelli, Quadri, Mellini, ecc. – il dottor Alberto Siccardi, primo firmatario e leader del Comitato d’iniziativa. Alberto esita. Noi non siamo profeti ma tendiamo a credere che il voto popolare non ci sarà.

“Abbiamo ottenuto parecchio, non è il caso di tirare troppo la corda”. Questo si sente bisbigliare in giro. Certo, la legittimazione popolare diretta sarebbe il massimo ma diversi esponenti del Comitato non osano giocare d’azzardo.

Ancor più sublime. L’ “en plein” si farebbe se i docenti di Storia lanciassero il referendum (che hanno realmente minacciato). Questo sarebbe il cacio sui maccheroni. Alberto, amici tutti, vi avverto: non speriamoci. Boccaloni di tale stazza non se ne trovano più!

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Lunedì scorso il Gran Consiglio dopo quattro anni filati di lavori – ha approvato il mio rapporto sull’Iniziativa Popolare ‘Educhiamo i giovani alla cittadinanza’.

Come relatore in questi quattro anni, posso dire che è stata una lunga strada in salita, che spesso sembrava riservarci brutte sorprese, ma che – alla fine – ci ha portati a raggiungere la vetta. Si badi bene, la civica oggi viene già in parte trattata nella nostra scuola da tanti bravi docenti che vanno ringraziati, ma purtroppo viene insegnata secondo modalità non più sufficientemente efficaci. È spalmata su troppe materie, non ha una collocazione precisa, non ha una dotazione oraria minima e soprattutto non ha una nota a sé stante che le dia peso. Ecco perché, alla fine della scuola media e della scuola post-obbligatoria troviamo spesso giovani assolutamente impreparati in civica. Ed ecco perché, quattro anni fa, sui banchi della commissione scolastica, ci siamo ritrovati un’iniziativa popolare generica che chiedeva molto semplicemente una modifica di legge per garantire un insegnamento della civica per almeno due ore al mese e con nota dall’inizio della scuola media alla fine della scuola post-obbligatoria.

Un’iniziativa che abbiamo lungamente analizzato in quattro anni di lavori ininterrotti, svolgendo analisi, incontri e audizioni. Audizioni anche con il mondo della scuola, con esperti e con docenti, che – unitamente a tante altre – hanno portato spunti costruttivi che hanno contribuito a spingere la commissione verso una soluzione di compromesso. Una soluzione, quella contenuta nel mio rapporto, che ha messo d’accordo, iniziativisti, Dipartimento e tutti i partiti presenti in commissione. Una soluzione che prevede ora la creazione di una nuova materia nella scuola media, dotata di due ore mensili e di nota, senza però aumentare griglia oraria e carico, bensì estrapolando le ore dall’attuale materia ‘storia e civica’ che viene separata in due entità distinte: la storia, materia primaria, e la civica, materia separata e con nota. Stesso discorso per quanto riguarda la scuola post-obbligatoria, dove la soluzione prevede di introdurre due ore mensili di civica con nota, ancora, senza aumentare griglia e carico, ma soprattutto senza nemmeno creare una nuova materia, bensì inserendo le due ore – tramite moduli – all’interno delle materie attuali. Dando cioè incarico al mondo della scuola di selezionare per ogni anno di scuola post-obbligatoria la materia più confacente in cui collocare queste ore. Ad esempio, diritto ed economia in prima liceo, geografia in seconda, storia in terza ed ancora altre materie in quarta.

Una soluzione che – pur rispettando i vincoli dell’iniziativa e del rapporto concede piena libertà organizzativa al mondo della scuola. Una soluzione quindi che tutela il mondo della scuola, evitando un aumento del carico e della griglia oraria, evitando che la civica vada a scapito della storia, ma soprattutto evitando che i docenti debbano fare un’ulteriore abilitazione. Una condizione, quella di non gravare sul mondo della scuola, su cui è stata appositamente creata la nostra soluzione.

Una soluzione che però, prioritariamente, mette al centro la tutela degli interessi degli allievi: evitando un aumento di carico e ore settimanali, ma garantendo un vero e forte potenziamento della civica, che avrà finalmente una collocazione precisa, una dotazione oraria minima di almeno due ore al mese e soprattutto una nota a sé stante che le dia peso, consistenza e dignità.

Una soluzione approvata a larghissima maggioranza (69 SÌ, 9 NO e 4 Astenuti) che rappresenta la via più pragmatica che la nostra commissione potesse creare. Una via che mette d’accordo tutti gli interlocutori (iniziativisti, Dipartimento e partiti della commissione). Una via che applica nel suo massimo grado questa iniziativa. Ma soprattutto una via che tende a tutelare il mondo della scuola e prioritariamente gli allievi. Ecco perché sono particolarmente felice che, dopo quattro anni di lavori particolarmente difficili, si sia finalmente giunti ad una piena approvazione che garantirà la civica nelle nostre scuole. E proprio per questo, ci tengo a ringraziare veramente di cuore chi in questi quattro anni mi ha sempre sostenuto.

Michele Guerra, relatore sulla Civica