Lo riferisce la televisione siriana

Un insolito attacco da parte dell’aeronautica israeliana a un compound militare nella zona della capitale che ha causato molti danni. Insolito perché il compound in costruzione dovrebbe ospitare soldati iraniani in pianta stabile in Siria. Si tratterebbe della stessa base di cui Sky News aveva già pubblicato le fotografie satellitari tre settimane fa.

I media in lingua araba hanno riferito che aerei con lo scudo di David avrebbero attaccato, sabato sera, una base iraniana nella città di Al Qiswa, circa 15 km a sud-ovest di Damasco. Secondo varie testimonianze avrebbero lanciato missili aria-terra dallo spazio aereo libanese.

I media affiliati al regime di Assad e Hezbollah hanno anche raccontato diversi particolari per accreditare l’informazione: gli aerei israeliani avevano inizialmente attaccato un arsenale di munizioni appartenente alla 1a divisione dell’esercito di Assad tra la città di Sahnaya e al-Kisswa mentre il quotidiano libanese Al-Akhbar, affiliato a Hezbollah, è andato oltre e ha raccontato che gli aerei israeliani hanno effettuato una serie di finti attacchi contro il Libano e uno di loro è stato usato per attaccare prima i magazzini e poi il compound in costruzione.

La zona destinata all’esercito iraniano sarebbe stata attaccata con cinque missili aria terra e, sempre secondo il quotidiano libanese, i sistemi antiaerei siriani presso l’aeroporto militare nel quartiere Al-Mahz di Damasco ne avrebbero intercettati almeno una parte.

Anche la televisione siriana ha riferito che “il nemico israeliano ha lanciato missili in una postazione militare nella periferia di Damasco nelle prime ore del mattino e che i sistemi di difesa aerea hanno reagito e distrutto alcuni dei missili. L’attacco, senza precedenti, ha comunque causato ingenti danni al sito in questione

Come accennato in precedenza, tre settimane fa la BBC aveva diffuso immagini satellitari che mostravano i lavori di costruzione della base tra gennaio e ottobre di quest’anno. Le fotografie ritraggono le più di 20 edifici relativamente bassi, probabilmente alloggi o spazi per lo stoccaggio di veicoli.

La scorsa estate il primo ministro Benjamin Netanyahu aveva affermato che secondo le informazioni di intelligence che aveva ricevuto, l’Iran stava aumentando la sua espansione in Siria.

“Abbiamo ricevuto un rapporto dal capo del Mossad sulle sfide per la sicurezza che dobbiamo affrontare. Stiamo parlando principalmente di Siria, ci opponiamo con forza al consolidamento militare iraniano o dei suoi protetti, in primo luogo Hezbollah, e faremo tutto il possibile per preservare la sicurezza di Israele Questo è il modo in cui lavoriamo”. Aveva dichiarato il premier israeliano nell’agosto scorso.

Negli ultimi quattro anni sono stati attribuiti a Israele decine di attacchi in Siria, nella maggior parte dei casi diretti a danneggiare gli sforzi di Hezbollah per spostare armi moderne e avanzate, ma quello della scorsa notte assume un’importanza fondamentale e riscrive le regole degli equilibri mediorientali. Il messaggio che scaturisce dagli eventi della scorsa notte è chiaro, e cioè che Israele non permetterà la presenza di soldati iraniani a ridosso del suo confine a Nord.

Michael Sfaradi, Tel Aviv