“Cara Incredibile Lulù, divertente (o almeno hai fatto del tuo meglio per esserlo), piena di energia, fascio di gioia, inclusiva, premurosa. Queste erano solo alcune delle tue qualità sorprendenti. Eri anche nota per essere distratta, lenta e goffa. Eri così curiosa e tutto ti affascinava”. Recita così la commuovente lettera pubblicata su Facebook da Glen, l’ex ragazzo di Louisa Vesterager Jespersen la cui giovane vita è stata stroncata in maniera brutale pochi giorni fa dai terroristi, una una remota località del Marocco.
La storia della 24enne norvegese Louisa e della sua amica 28enne Maren Ueland ha scioccato il mondo intero per l’efferatezza del delitto di cui sono state vittime. Violentate e decapitate mentre erano in viaggio per il monte di Toubkal da un gruppo di terroristi dell’ISIS. “Per I fratelli di Hajin” dice uno di loro nel terribile video che mostra l’uccisione delle due donne riferendosi alla roccaforte dello Stato Islamico in Siria, recentemente occupato dalle Forze siriane democratiche. In un video successivo, i quattro uomini si filmano con la bandiera dell’organizzazione terroristica sullo sfondo, giurando fedeltà al califfato.

Dopo le dovute verifiche che hanno confermato l’autenticità dei filmati, le indagini hanno portato all’arresto di 13 persone, tra di loro anche i quattro che hanno commesso l’atrocità. Barbe tagliate e con i machete sotto braccio sono stati bloccati su un autobus mentre stavano per fuggire da Marrakech. Alcuni dettagli sull’identità degli assassini sono già trapelati sui media: sarebbero tutti di età compresa tra i 25 e i 33 anni, provenienti da zone rurali del paese. Altre nove persone sono invece state arrestate in diverse città del paese. L’operazione avrebbe inoltre portato a galla diverse armi tra cui un fucile ed elementi per fabbricare ordigni esplosivi. Non ci sono dunque dubbi sull’origine terroristica del fatto: l’omicidio è stato definito “un atto terroristico” dal portavoce del governo del Marocco Mustapha El Khalfi mentre la leader norvegese Erna Solberg ne ha parlato con un attacco brutale.

Non è escluso che quello che è successo avrà delle importanti ripercussioni sul paese, che vive principalmente di turismo. Anche in Svizzera, il Dipartimento federale degli affari esteri ha aggiornato i consigli di viaggio per il Marocco che nonostante sia considerato un paese stabile presente un rischio di attentati su tutto il territorio. Il DFAE consiglia di evitare manifestazioni e assembramenti di qualsiasi tipo e “astenersi dal visitare i quartieri più poveri delle grandi città”. Alle donne si raccomanda di spostarsi in gruppo e di avere atteggiamenti riservati, oltre a evitare luoghi isolati: “Sporadici atti di violenza non sono da escludere”.