Flavio Costantini. Ritratto di Cristoforo Colombo con stemma e caravella

Si è concluso ieri, 24 marzo, in una maratona di 3 giorni per un totale di 22 ore, il primo corso per formare “navigator” ovvero orientatori, al fine di fare la differenza tra il sogno (di un reddito di cittadinanza in attesa di trovare un lavoro) ed il vederlo realizzato.

Progetto Europa di Milano, che si occupa di consulenza e formazione per l’individuo e l’impresa e che ha come slogan “dai un pesce ad un uomo e lo nutrirai un giorno, insegnagli a pescare e lo nutrirai per tutta la vita” ha dato vita al primo corso la professione che “non c’e’ ” ovvero ancora tutta da costruire, ma davvero antica come il mondo, quella dell’orientatore o , come recita il decreto i “navigator”.

Dai contenuti didattici inerenti al reddito di cittadinanza , come analisi del mercato del lavoro e la sua evoluzione, reddito di cittadinanza e figura del navigator, i vari servizi al lavoro, le opportunità per le aziende (e la relativa normativa) è nel focus riguardo al moderno settore dell’orientamento professionale, che questo corso, a cui hanno partecipato giovani adulti dai neolaureati ai disoccupati di vecchia data provenienti da tutta Italia (ed anche dalla Svizzera) ha prodotto una vera e propria rivoluzione copernicana: vedere la ricerca attiva del lavoro e la motivazione del candidato attraverso il self empowerment una strada verso il successo per la lotta alla disoccupazione nello spirito della bellissima costituzione italiana. Non solo quindi studio attento della normativa, ma un corso intensivo che in soli 3 giorni di cui due di week end, ha dato uno spaccato profondo di un’Italia che sta cambiando o che , forse, è gia’ cambiata.

Una Italia desiderosa di migliorarsi, dove la valutazione delle competenze e l’analisi degli strumenti dell’orientatore (dal colloquio al bilancio delle competenze al counselling – che in Italia non è ancora del tutto normato- il testing ecc.) diventato la vera linfa vitale del progetto “reddito di cittadinanza”.

Un vero “patto di Lavoro”, insomma, ma sempre più in primis, con se stessi. Dove il “navigator” viene presentato come una opportunità non solo per chi percepirà il reddito, ma anche la chiave di volta per le aziende e la auto-imprenditorialità. Una figura del tutto nuova,un modo di motivare il candidato nella ricerca attiva del lavoro del tutto nuovo, che si inserisce pienamente nel quadro della normativa europea e di quello che la L. 150/2015 art 20 della legge italiana ha chiamato “patto di servizio”, pienamente poi recepito nel nuovo decreto del 28 gennaio 2019 n.4. A guardarli quindi, questo gruppo di giovani-e non- promesse interessati a questa professione che sta ancora nascendo, paiono quasi pionieri di un nuovo mondo: di una Italia che spera di fare la differenza nel concreto, tra un sogno, ed il vederlo realizzato.

Alla luce di questo primo corso (certificato con un test di valutazione finale), i futuri “navigator” diventano il vero valore aggiunto di questa riforma sul reddito di cittadinanza, ed essere davvero una politica attiva del lavoro. Non solo grandi numeri di chi farà richiesta del contributo e beneficierà del reddito, ma anche nuovi professionisti , i navigator appunto. Quindi ben vengano corsi come questo, che per questo manipolo di capitani coraggiosi, disposti ad investire tempo e risorse inseguendo il sogno di poter fare la differenza, è sicuramente molto di più della certificazione finale, pur valida e riconosciuta.

Cristina T. Chiochia