L’ex presidente brasiliano Luiz Inácio Lula da Silva ha lasciato la prigione nella giornata di ieri, dopo una reclusione durata 18 mesi. Lula stava scontando una condanna di 8 anni e 10 mesi per corruzione ed è uscito dal carcere molto prima del previsto in quanto ha beneficiato di una particolare decisione della Corte Suprema. Recentemente infatti è stata eliminata la norma che impone a coloro che perdono il primo ricorso in appello di rimanere in carcere e adesso la libertà è garantita fino a che non si esprimano tutti i gradi di giudizio.

Oggi 74enne, Lula è stato condannato per corruzione nei due processi relativi allo scandalo della compagnia petrolifera brasiliana Petrobras e quello della compagnia di costruzione Odebrecht. In entrambi i casi l’ex presidente e il suo partito hanno dovuto rispondere alle accuse di corruzione, riciclaggio, tangenti e rapporti non proprio trasparenti con le due imprese.

Ad oggi Lula è ancora considerato tra i leader più carismatici della sinistra sudamericana che ha fatto vivere al paese un periodo di prosperità. I mesi passati in prigione e le condanne non sembrano aver scalfito il ricordo del periodo in cui ha guidato il paese dal 2003 al 2010, sottraendo 29 milioni di brasiliani dalla povertà grazie alla sua politica di economia sociale. Quando ha lasciato il potere vantava un indice di popolarità dell’80%.

Popolarità di cui in parte gode ancora oggi a giudicare dalla quantità di persone che hanno partecipato alla sua festa per la liberazione. “Cari compagni e care compagne, non sapete che cosa significhi che io adesso mi trovi qui con voi. Tutta la mia vita ho parlato con il popolo brasiliano e non avrei immaginato che accadesse quello che è accaduto oggi” ha dichiarato Lula. Alla folla di simpatizzanti ha presentato anche la sua fidanzata con la quale ha intenzione di sposarsi a breve. All’uscita dal carcere ha avuto qualche parola anche per il suo avversario Sergio Moro, il giudice che ha firmato la sua condanna e che attualmente è ministro della Giustizia di Bolsonaro: “Moro non ha voluto arrestare un uomo. Volevano incarcerare una idea e le idee non si bloccano, non si uccidono”.

Lula si è da sempre dichiarato innocente e negli ultimi anni non pochi dubbi sono sorti sui processi che hanno portato alla condanna. In particolare l’inchiesta di un giornalista investigativo statunitense sembrava aver fatto luce sul fatto che i processi non sono stati imparziali bensì pilotati per impedire a Lula di candidarsi alle elezioni.
L’attuale presidente brasiliano Jair Bolsonaro ha commentato con un tweet la liberazione di Lula: “Non diamo munizioni munizioni alla canaglia, che è momentaneamente libera ma è colpevole”.