E’ di ieri la notizia che il Consiglio di Stato ha chiesto alla commissione parlamentare di concedere un complemento alla perizia giuridica del professor A. Auer.

Se il panettone di Natale prima o poi lo si digerisce, l’iniziativa dei Verdi, con la quale si obbliga l’Azienda Elettrica Ticinese (AET) a cedere la partecipazione finanziaria alla centrale elettrica a carbone di Lünen in Germania, a qualcuno è rimasta sullo stomaco.

Benché il professor Auer abbia concluso per la totale ricevibilità dell’iniziativa, il CdS non vuole accettare di doversi sottoporre al giudizio del popolo.

Al di là di questo pur preoccupante aspetto politico, la tardiva richiesta del Consiglio di Stato mi sorprende. Essa presuppone, infatti, un errore gravissimo di chi ha concluso il contratto con il consorzio tedesco. In sostanza il CdS chiede alla Commissione energia del parlamento ticinese di far valutare all’esperto questa questione: AET può cedere la sua partecipazione – come richiede l’iniziativa – anche se vi si opponesse la maggioranza dell’assemblea del consorzio di investitori nella centrale di Lünen? Se è veramente questa la richiesta contenuta nello scritto del CdS, significa che l’accordo con il consorzio tedesco è stato firmato senza ricordare ai partner contrattuali la natura particolare di AET – ente autonomo commerciale di proprietà del Cantone Ticino – e riservare la legge che la istituisce.

Gravissimo errore che in ogni caso non mette in discussione la ricevibilità dell’iniziativa ma soltanto la responsabilità di chi ha firmato e di chi ha avallato l’operazione e ora intende usare i conti pubblici per non far votare il popolo!

Avv. Michela Delcò Petralli, candidata CdS per i Verdi