L’ex dipendente della banca Julius Bär Rudolf Elmer, a processo da stamane davanti al Tribunale distrettuale di Zurigo, ha parzialmente ammesso le accuse. L’ex banchiere – che due giorni fa ha consegnato al fondatore di Wikileaks Julian Assange due dischetti con i dati di presunti evasori fiscali – deve rispondere di coazione e violazione del segreto bancario.

In apertura del processo Elmer ha ammesso di aver spedito email anonimi ai responsabili della banca. Si è trattato di una situazione di assoluta emergenza, ha detto l’ex banchiere, che si è definito vittima di una «guerra psicologica. Rudolf Elmer ha pure riconosciuto di aver trasmesso alle autorità fiscali i dati di presunti evasori fiscali.

L’ex direttore operativo della filiale della banca Julius Bär alle Isole Cayman è stato licenziato nel 2002. Dopo il suo allontanamento ha conservato informazioni confidenziali, che ha in seguito utilizzato per ricattare il suo ex datore di lavoro.
L’ex banchiere ha invece negato altre minacce contenute nell’atto d’accusa, come quella di avere annunciato un falso attentato con una bomba contro la sede zurighese della banca Julius Bär.

Secondo la pubblica accusa, Elmer avrebbe agito per rancore. L’ex banchiere si considera invece un «whistleblower che vuole denunciare le pratiche illegali nelle operazioni offshore. La procura di Zurigo ha già fatto sapere che chiederà per Elmer una pena a otto mesi di carcere con la condizionale e una multa di 2000 franchi.