All’indomani dell’attentato che ha colpito l’aeroporto internazionale di Mosca Domodedovo (35 le vittime, circa 170 i feriti) il presidente russo Dmitri Medvedev ha dichiarato che la direzione aeroportuale sarà chiamata a far fronte alle proprie responsabilità.
“Quanto accaduto mostra chiaramente che non sono state rispettate le regole della sicurezza – ha detto il presidente – E’ inconcepibile che un tale quantitativo di esplosivo possa essere entrato nello scalo aeroportuale.” Stando a fonti della polizia, per l’attentato sono stati utilizzati circa 7 chili di esplosivo TNT.

L’agenzia d’informazione RIA Novosti ha precisato che gli agenti di polizia e del servizio di sicurezza dell’aeroporto verranno interrogati per scoprire un eventuale coinvolgimento nella strage. Si sospetta infatti che qualcuno di loro possa essere stato corrotto e aver allentato la sorveglianza in cambio di una somma di denaro.
L’aeroporto Domodedovo è il principale scalo russo in termini di passeggeri, con circa 22 milioni di viaggiatori nel 2010. In totale vi lavorano 17 compagnie aeree, fra cui Lufthansa e British Airways.
E’ dal Domodedovo che nel 2004 erano decollati due aerei di linea fatti esplodere in volo da due donne kamikaze, entrambe originarie del Caucaso del Nord. Anche allora l’inchiesta aveva provato che le due donne erano riuscite a salire a bordo degli aerei con addosso cinture esplosive perché gli agenti dell’aeroporto erano stati pagati per lasciarle passare ai punti di controllo.

Nell’attentato di ieri la carica esplosiva era indossata da una kamikaze (seppur non è ancora confermato si sta profilando la prova che l’attentatrice fosse una donna) che l’aveva fatta esplodere tra la gente in attesa nella zona degli arrivi.
Tra i morti vi sono anche degli stranieri. L’agenzia di stampa Interfax ha confermato il decesso di un cittadino britannico e di uno bulgaro.