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In occasione del summit europeo di venerdì scorso, il primo ministro britannico David Cameron ha respinto la modifica dei trattati europei volti a imporre una disciplina di bilancio più severa.

Una volta ancora la Gran Bretagna mostra come si basi sugli Stati Uniti per definire la sua politica finanziaria, scrive oggi il quotidiano austriaco Der Standard : “Londra ha dei vantaggi: non è interessata alla sopravvivenza dell’euro. Giornali quali l’Economist o il Financial Times, entrambi assai letti sul continente, ne predicono la fine da anni.
Se i britannici continuano a minare la forza politica dell’Unione europea (condizione sine qua non per un euro forte), Bruxelles si troverà lentamente ma sicuramente paralizzata.
Nella guerra economica e finanziaria tra Europa e Stati Uniti questio ha un ruolo importante. Per riprendere un’immagine antica: sembra che la Gran Bretagna sia il cavallo di Troia degli interessi finanziari statunitensi, entrati nell’Unione europea.
Parigi nasconde le sue debolezze alleandosi a Berlino. Ci sono diversi motivi per pensare che Berlino non riesca a tener testa agli inglesi.”