Il processo Rubygate contro Silvio Berlusconi può continuare. La Corte costituzionale ha infatti respinto la richiesta del Parlamento di sottrarre il processo ai giudici milanesi.

Berlusconi è, dall’aprile 2011, formalmente accusato di prostituzione minorile e abuso d’ufficio in relazione al caso della (all’epoca) minorenne “Ruby Rubacuori”, della quale il Cavaliere si era invaghito. Gli argomenti degli avvocati di Berlusconi sono stati definiti dalla Corte “risibili”.

In quella ormai famosa notte di maggio la bella Ruby, al secolo Karima el Mahrough, marocchina, finì in questura per un’accusa di furto. Il premier, che si trovava a Parigi per affari di stato, non esitò a telefonare alla questura dicendo che la ragazza non doveva essere trattenuta – a scanso di serie complicazioni internazionali – perché “nipote del presidente Mubarak”. Ruby fu allora presa in consegna dalla consigliera regionale Nicole Minetti, secondo il “gossip” imperante un’altra fiamma del Cavaliere.

Fin qui l’abuso d’ufficio. Ma la minorenne Ruby più volte fu ospite nella Villa san Martino di Arcore, dove secondo l’accusa si sarebbero tenuti festini sessuali con la partecipazione di numerose ragazze. L’acquisizione delle prove avvenne principalmente mediante una campagna di intercettazioni telefoniche – si afferma più di 100 mila – di proporzioni inaudite. In caso di condanna Berlusconi rischia sino a 3 anni di carcere.

(Fonte: Tagi)