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Domenica, il direttore generale del Nasdaq Bob Greifeld, ha ammesso il ritardo nella seduta d’introduzione di Facebook in Borsa.

Venerdì scorso, sono stati quasi 30 i minuti di ritardo prima di vedere Facebook quotato ufficialmente in Borsa.
Prevista per le 11h00, l’introduzione del social network nel Nasdaq è avvenuta verso le 11h30. Un ritardo sul quale si è voluto spiegare Bob Greifeld, direttore generale del Nasdaq.
Greifeld ha spiegato che si era trattato di un’anomalia causata da uno dei maggiori IPO di “tutta la storia dell’umanità”.
In effetti, nei primi 30 secondi dopo l’avvio della quotazione in Borsa di Facebook sono stati scambiati circa 82 milioni di titoli. In totale, sulla giornata, questa cifra ha raggiunto i 580 milioni, un nuovo record.
L’episodio è un colpo duro per il Nasdaq, che aveva dovuto combattere per aggiudicarsi l’IPO di Facebook sul suo rivale, il New York Stock Exchange (NYSE). L’azione Nasdaq OMX ha sofferto per il ritardo di venerdì. In rialzo alle 11h00, in corso di seduta ha perso il 4%.

Bob Greifeld ha difeso la performance del Nasdaq, riferendosi al suo ruolo sulla quotazione di Facebook durante il resto della sessione : “Questi problemi sono reali e da quanto accaduto venerdì dobbiamo trarre il debito insegnamento – ha dichiarato – Ci siamo sentiti in grande imbarazzo ma nel resto della giornata il sistema ha funzionato molto bene.”
La US Securities and Exchange Commission ha annunciato che indagherà sull’accaduto.
Questo incidente tecnico avviene poche settimane dopo che l’operatore alternativo di Borsa BATS è stato obbligato di abbandonare il suo IPO a causa di problemi tecnici.
Un’ulteriore prova della fragilità del funzionamento moderno dei mercati, dove i cambi devono sopportare i messaggi trasmessi dai traders nell’ordine di migliaia ogni secondo.

(Fonte : Les Echos.fr)