In un’intervista apparsa oggi sul Corriere del Ticino, il neoeletto presidente del PLRT, Rocco Cattaneo, esprime la sua opinione (negativa) sul preventivo 2013.

Di seguito alcune delle dichiarazioni di Cattaneo.

“Voglio finanze pubbliche sane, perché il cittadino deve beneficiare di servizi all’insegna di una qualità e un prezzo interessanti.
Dopo un periodo di crescita economica di 4-5 anni, avremmo dovuto avere una situazione piuttosto florida. Invece abbiamo una fase di stagnazione, se non di recessione, almeno per il nostro Cantone e problemi finanziari strutturali.”

In un momento in cui la politica dovrebbe dare ossigeno ai cittadini, con sgravi fiscali per incentivare la domanda interna e le ditte ad investire per essere più concorrenziali, ci si trova costretti a rigettare degli sgravi senza nessuna proposta alternativa.”

“Io mi sono messo subito al lavoro e la nostra proposta di sgravi arriverà presto. Il messaggio del Governo per il no all’iniziativa della Lega lascia un margine per altre proposte e io ci sono, più che mai convinto. Gli sgravi, a lungo termine, producono un interessante effetto moltiplicatore.”

“Quello che manca è un controllo sistematico della spesa e il deficit reale non è quello che ci è stato presentato.
Il deficit non è di 198,5 milioni, ma sarà di oltre 250 milioni. Questa è la cifra che il Governo avrebbe dovuto esporre e, in seguito, presentare le misure per rendere meno intenso il rosso del Preventivo 2013.”

“(Un freno alla spesa) a me piace eccome. Dico che, ora che la proposta è tornata sul tavolo, va discussa in maniera approfondita. Lo ha adottato anche la Confederazione, non vedo perché non potrebbe es¬sere utile anche al Ticino.
Io voglio essere costruttivo, con Laura e con tutti gli attori della politica che vogliono collaborare. Senza steccati partitici.”

“Un conto è un aiuto una tantum per un bisogno straordinario o per investimenti, ben diverso è creare un meccanismo di spesa che si perpetua e va indicizzato.”

“Negli altri partiti non vedo grande affiatamento tra consigliere di Stato e presidente. La situazione nella Lega è clamorosa, ma anche tra Paolo Beltraminelli e Giovanni Jelmini non mi pare vi sia un grande lavoro di squadra, idem tra Manuele Bertoli e Saverio Lurati.”