Il Lions Club Lugano è il più vecchio Lions Club di lingua italiana nel mondo. Com’è possibile? si domanderà il lettore. Semplicemente perché il 16 dicembre 1950, quando il Club fu fondato, nella Penisola il Lions ancora non era arrivato. E il Lugano si fece presto padrino, nella primavera 1951, del primo Club italiano, il “Milano Host”.
Il Lions, presente in tutti i paesi del mondo, conta 1,4 milioni di membri. Ha vasti interessi culturali e sociali ma, soprattutto, promuove e realizza attività benefiche, denominate services.
L’Associazione AGAPE, fondata nel 2003, propone servizi d’accoglienza socio educativi con lo scopo di offrire alle famiglie un punto di riferimento per la cura dei bambini per una buona conciliazione dei tempi famiglia-lavoro. I servizi principali offerti sono i centri extrascolastici Sfera KIDS (dai 3 ai 14 anni) e i servizi mensa “Il Banchetto”.
L’Associazione promuove e propone anche altri progetti legati all’infanzia e alla pre-adolescenza. Di particolare interesse è il campo laboratorio “Ciak, si gira!”, della durata di due settimane, durante le quali i ragazzi (9-14 anni) esplicano le loro potenzialità creative girando dei cortometraggi, assistiti da professionisti dell’audiovisivo. Ticinolive intende dedicare uno speciale articolo a questa notevole attività.
Nel corso dell’anno lionistico 2012-2013, su proposta del presidente avv. Andrea Prospero, il Lions Club Lugano ha donato ad AGAPE la somma di 10.000 franchi da destinarsi all’importante progetto, già in atto, “Attorno al fuoco”, incentrato su dialogo e creatività per sostenere i bambini e i ragazzi che vivono una situazione di separazione o divorzio nella propria famiglia.
Ormai past president – il presidente 2013-2014 essendo l’arch. Stefano de Angelis – l’avv. Prospero si è recato dall’Associazione per consegnare il nostro dono. L’incontro è avvenuto in occasione di un’assemblea tenutasi il 23 ottobre al Canvetto luganese. Nella foto il past president avv. Andrea Prospero, tra la direttrice di AGAPE Susy Poletti e il Lion Francesco De Maria, che impugna un microfono (ma non si sa cosa dica).