“Quello che è più evidente è che siamo un partito fortemente incentrato su una persona sola, Sergio Savoia, e questo non è un segnale di salute. Non perché gli manchino competenze e qualità, ma perché è evidente che una persona non può parlare da sola con tutto l’elettorato. Dobbiamo dare più spazio anche alle altre facce dei Verdi”.

Questa recente frase di Greta Gysin ha fatto parecchio discutere ma… se si tratta di commentarla, il compito è dei più facili e richiede poche righe.

Nell’attuale frangente politico in cui il leader Verde assume – mostrando audacia ed enorme spregiudicatezza, lui è fatto così (è un complimento) – una posizione molto lontana dalla linea tradizionale verde, cercando nuove strade e l’apertura verso nuove e attraenti possibilità di realizzazione personale (a dipendenza degli sviluppi della situazione), Greta “si sgancia” e in un certo senso si propone quale nuova leader del partito, nella linea “tradizionale”. Manifesta nel contempo un sostanzioso malumore per l’ingombrante e chiassoso protagonismo del suo “capo”, ciò che è perfettamente comprensibile.

Sì all’iniziativa UDC contro l’immigrazione di massa? Ma siamo tutti impazziti? Pensiamo piuttosto a tappare, al Gottardo, l’unica canna esistente e a trovare il modo di potenziare il trasporto a dorso di mulo (scherzo). La bella e ambiziosa Greta, certo inferiore al Sabaudo nella potenza e nell’inventività della comunicazione (non è facile tenere il colpo!), vuole la sua chance.

Ma l’Ineffabile per rappresaglia le ha tolto l’amicizia Facebook. È dura ma… non si può avere TUTTO.