Ancora da 1 a 10, quanto sono utopisti? Sempre dieci!
Savoia? No, non credo che lo cacceremo…

Questa ragazza sa il fatto suo! mi son detto quando ho letto per la prima volta un suo articolo. E l’esclamazione l’ho dovuta ripetere quando ho letto le sue risposte alle mie domande. La coordinatrice dei Giovani Verdi Sabrina Chakori parla degli ideali e delle tattiche ecologiste, ma anche – e senza remore –  del suo Capo, il pirotecnico Sergio Savoia. Senza condannarlo per il suo “populismo”. Per di più mi tranquillizza assicurandomi: ce lo terremo. Un’intervista di Francesco De Maria.

Chakory xFrancesco De Maria  Come mai firma articoli (molto interessanti) con Filippo Contarini?

Sabrina Chakori  Io e Filippo abbiamo iniziato a collaborare sul tema dei Gripen, sostenevamo entrambi il “no” e apparire uniti ci sembrava più intelligente. Sono convinta che le collaborazioni, sebbene sui media non facciano scoop, siano molto più proficue, soprattutto in una realtà piccola come quella del nostro cantone. All’inizio della campagna anti-gripen, a causa di un disguido organizzativo i giovani Verdi e i giovani Comunisti non sono riusciti a collaborare e le false accuse degli esponenti comunisti verso di noi hanno occupato le pagine dei portali ticinesi per qualche settimana; invece pochi si sono soffermati sul fatto che un membro del comitato cantonale del PS e la coordinatrice dei Giovani Verdi abbiano pubblicato a più riprese degli articoli. Inoltre infastiditi e amareggiati nel leggere i continui battibecchi tra i “senior” dei partiti io e Filippo abbiamo pensato che fosse positiva questa collaborazione. I litigi inducono solo alla confusione e la gente si ritrova a seguirli trascurando il nocciolo delle tematiche. La sempre più frequente frammentazione, a sinistra e a destra, destabilizza la realtà politica ticinese.

Da quanto tempo milita nei Verdi, qual è la sua funzione nel partito e quali sono i suoi compiti?

SC  Milito per le questioni ambientali da quando ho 15 anni, ora ne ho 22, ma sono nel partito solo dal 2013. Sono coordinatrice dei Giovani Verdi e membro della direzione cantonale dei Verdi. Il mio ruolo principale è quello di gestire e dare continuità alle attività dei giovani del partito. A volte abbiamo difficoltà ad essere presenti costantemente sul territorio perché molti studiano fuori cantone, ma da settembre verranno presentate molte novità…

Da 1 a 10, quanto i Verdi sono realisti? Da 1 a 10, quanto sono utopisti?

SC  I Verdi sono realisti 10, altrimenti non esisterebbe il partito politico con tanto di Gran Consiglieri, Consiglieri Comunali, ecc. All’interno ci sono persone molto concrete e realiste e altre un po’ più sognatrici, io auguro a tutti di essere utopisti ad un livello 10. Credo che l’utopia non sia sognare l’impossibile, bensì ciò che resta da realizzare. Se non fossimo utopici a cosa aspireremmo? L’utopia è il motore. Sorrido, perché immagino che tutti coloro che leggeranno questo mio pensiero si diranno “si vede proprio che è giovane”, ebbene rispondo proprio con un sì a questi signori, non voglio (già) farmi consumare dal pessimismo e dallo stress negativo della nostra società.

Perché i Verdi demonizzano l’energia nucleare? Che cosa pensa della nota decisione di Angela Merkel, non è stata puramente demagogica? E che cosa pensa di un paese come la Francia, con decine e decine di centrali?

SC  I Verdi non demonizzano l’energia nucleare solo perché necessitano, o necessitavano, di un cavallo di battaglia. L’energia nucleare, sebbene sia molto efficiente, rappresenta un rischio troppo elevato che causa danni irreversibili all’ambiente e a noi (e non mi riferisco solo agli incidenti causati dalle catastrofi naturali, penso ad esempio alle scorie radioattive prodotte, ecc.). Angela Merkel ha utilizzato delle strategie interessanti in questi anni, oltre a essere riuscita a far rispettare Kyoto alla Germania (e all’UE), è riuscita a riconvertire il sistema energetico e la consumazione delle imprese nazionali proiettandosi in avanti rispetto agli altri paesi del vecchio continente. Dato che non è nell’interesse della Germania, Merkel non ha mai proposto e realizzato a livello europea un piano energetico comune, lasciando così molti paesi soprattutto nel est dipendenti dalla Russia o peggio, dipendenti dal carbone. Comunque se non fosse per le sue strategie, l’innovazione energetica in Europa sarebbe lontana anni luce dalle politiche energetiche cinesi e statunitensi. Per quanto riguarda la Francia… se un problema più o meno grave colpisse le loro centrali…saremo tra le prime vittime. Non condivido la politica energetica francese (e men che meno quella italiana!).

Mi fornisca un dato che non posseggo. In Svizzera, oggi, quale percentuale del totale energetico è fornita dalle eliche?

SC  Nel 2012 c’é stata una produzione d’elettricità di 88 GWh grazie all’energia eolica (nessuna importazione e nessuna esportazione), nel 2011 solo 70 Gwh e se risaliamo al 1995 questa è pari a 0. Risulta ancora una delle minori energie rinnovabili sfruttate in Svizzera. Il rapporto della Confederazione mostra ulteriori dettagli, ma nelle percentuali l’energia eolica è compresa nella percentuale delle energie rinnovabili, non ho trovato la percentuale esatta…cercherò appena ho più tempo.

Secondo lei, mano sul cuore, il brillante risultato dei Verdi nell’aprile 2011 fu dovuto… a un improvviso evento catastrofico? Sette eletti non furono… un’esagerazione?

SC  Il popolo ha votato in base a molti criteri, e se i Verdi hanno ottenuto un buon risultato è perché la gente ha capito che ci si deve aprire ai temi affrontandoli da un nuovo punto di vista (visto che i partiti storici fanno fatica a rinnovarsi e proporre novità). Sicuramente le catastrofi ambientali che hanno preceduto di poco le elezioni del 2011 hanno avuto un’influenza, ma non esistono periodi “neutri”, ci sono e ci saranno sempre fattori esterni che ci fanno votare in un modo o nell’altro a dipendenza delle circostanze del momento. La coscienza “verde”, preso atto dell’impatto che l’ambiente ha sulla nostra vita e viceversa, esiste ed è in continua crescita tra la gente, dunque coloro che hanno votato i Verdi, hanno chiesto che un impegno nelle tematiche trascurate fino allora dagli altri partiti. I Verdi hanno dimostrato di sapersi interessare a 360° alla qualità della vita dei cittadini, vedremo dunque cosa accadrà nelle elezioni del 2015…

Verdi di fuori, rossi di dentro. Lo dicono in molti, ogni tanto lo scrivo anch’io. Qual è la sua opinione in proposito?

SC  Rossi dentro, lo sento spesso, è un modo per indicare che c’é una sensibilità alle tematiche legate più alla sinistra, dunque all’ambito sociale, alla gestione della salute e degli emarginati (emarginati che nel caso del mercato del lavoro, sono la maggior parte dei lavoratori, visto che la ricchezza di concentra ai vertici). Sono cresciuta nella globalizzazione, in un mondo connesso a tutti i livelli, dunque il nesso fatto ai colori politici o alla polarità spesso mi sembra un po’ antiquato, spesso limita la visione completa di questo mondo accelerato.

Che cos’è stato per lei il 9 febbraio?

SC  Il 9 febbraio è stata una votazione particolare che ha segnato la mia crescita. In questa società bipolare si tende ad escludere a priori una proposta a dipendenza da chi è stata proposta, dalla destra o dalla sinistra. I Verdi in Ticino hanno sostenuto l’iniziativa contro l’immigrazione di massa e per me questo è stato motivo di maturazione. Avevo iniziato ad informarmi in modo approfondito sull’iniziativa in ottobre e di primo approccio ero contraria, ma dopo aver letto in modo “neutrale” il testo e dopo aver avuto per mesi scambi di opinioni all’interno del partito, mi sono resa conto che per il Ticino il male minore era sostenere l’iniziativa. Ciò nonostante i modi UDC si presentarla mi hanno infastidita molto. Il fatto che i Verdi abbiano riflettuto all’iniziativa in base alle necessità della popolazione ticinese e non seguendo la corrente svizzera, mi ha fatto molto riflettere e oltre alla mia fiducia, credo che si siano guadagnati anche quella di molte persone in Ticino. Così come hanno stupito molte altre in negativo, ma si sa, se si osa cantare fuori dal coro, si fa discutere…

Lei legge l’ormai famoso e frequentatissimo blog di Savoia?

SC  Ogni tanto leggo il blog, dipende un po’ dai periodi e dai temi che mi interessano. Non sono un assidua frequentatrice. Di solito quando vado sul blog è perché ricerco qualche dato o informazione e i testi di Savoia spesso rimandano tramite link ai dati ufficiali cantonali o federali, ecc.

Quanto è lontano, in questo momento, il Coordinatore da una “normale” linea politica dei Verdi? C’è un’opposizione organizzata all’interno del partito? O un certo malumore?

SC  Credo che il partito dei Verdi sia troppo giovane per definire già cosa sia una linea come “normale”. Savoia interessa e fa discutere tutti perché ha un approccio diverso ai temi politici, un approccio che va al di là di “destra” e “sinistra”. No, non c’é un’opposizione organizzata, ma è vero che ci sono state svariate discussioni, ma questo non è simbolo di un partito vivo e dinamico? Dopo l’assemblea, e la rielezione di Savoia, le acque si sono calmate e ora siamo carichi per rilanciare uniti il nuovo programma, anche se probabilmente, come è giusto che sia, ci saranno ancora divergenze su alcune tematiche sensibili come quella del 9 febbraio. A quanto pare ci sono turbolenze anche in casa leghista e nel PLR…ma credo che l’accento non vada posto sulle varie divergenze, ma piuttosto su come queste vengono risolte, nei Verdi tutto si è concluso per il meglio (almeno per ora).

Lei si sente infastidita dal suo linguaggio?

SC  No, il linguaggio non mi infastidisce, ma trovo un peccato che spesso perda tempo in banali litigi, ad esempio con Cavalli o con Pini. Savoia scrive spesso degli ottimi testi con tanto di informazioni e dati concreti, io mi baso su questo lato e sui lavori che porta avanti in Gran Consiglio e nei vari gruppi di cui fa parte, non do importanza ai commenti che lui, o Cavalli, o Beltraminelli ed altri scrivono sui altri social network.

Crede che alla fine, esaurita la pazienza, i Verdi lo cacceranno? E dove potrebbe andare?

SC  Non credo che i Verdi lo cacceranno. Lui ha contribuito molto alla formazione del partito. Inoltre, se è stato rieletto all’assemblea, significa che non lavora poi così male…

Nell’autunno 2011, negando loro la congiunzione delle liste, Savoia fece perdere ai socialisti (che si arrabbiarono molto) un seggio al Nazionale. A me questa mossa è piaciuta tantissimo… ma a lei?

SC  Sinceramente io avrei unito le liste, ma a quanto pare la scelta che è stata fatta differisce dalla mia. Avevo seguito la vicenda dall’esterno dunque non conosco le ragioni per cui è stata presa una decisione così “pesante”, non conoscendo le motivazioni, non mi esprimo, ma sicuramente ci saranno dei motivi importanti.

Infine, se lei dovesse convincere ME a iscrivermi al partito dei Verdi, quale argomento userebbe? (È un compito proibitivo, ma io confido nella sua abilità dialettica).

SC  Le chiederei di pensare ai problemi del Ticino, di elencarmeli. Le chiederei a quale dei problemi elencati vorrebbe dare la priorità. Le direi che nel partito può sentirsi libero di proporre le soluzioni che vuole e ci sarà sempre spazio anche per lei per fare parte attiva, tutti da Gerri Beretta Piccoli a Sergio Savoia sono più che aperti a cercare il maggior numero di punti in comune per portare avanti un progetto concreto. Se le idee divergono molto, se si sovrappongono più a schemi presentati da altri partiti, le direi che si sentirebbe più realizzato altrove e che forse non aspiriamo allo stesso modello di società. Infine le chiederei in cosa i Verdi non la convincono, questo mi servirebbe come feed back per migliorarci e come dimostrazione diretta che la sua opinione ci interessa.

Per concludere, dato che il fine ultimo di un partito è avere una maggioranza per poter realizzare le proprie visioni, le direi che capisco le ragioni che le impediscono di iscriversi, ma la inviterei comunque a darci qualche voto, almeno per l’onestà che ho messo in questo scritto.

Esclusiva di Ticinolive, riproduzione consentita citando la fonte