Sergio Savoia convoca i suoi sostenitori, potenziali sostenitori, curiosi e passanti

giovedì 11 dicembre, ore 20.30, all’Hotel Ceresio in via Balestra 11 a Lugano

Ticinolive sarà inevitabilmente presente, farà domande imbarazzanti e scatterà foto. Annoterà in segreto tutti i nomi dei presenti.

 

dal blog sergiosavoia.ch (titolo originale: “Perché il Ticino voterà SÌ a Ecopop”)

I sondaggi dicono e non dicono. Ecopop, l’iniziativa popolare più esecrata da duecento anni a questa parte, sembrerebbe destinata alla sconfitta, ma… C’è un dato che dovrebbe far pensare, nell’ultimo sondaggio pubblicato: i sì sono in crescita. Era successo anche il 9 febbraio. Nessun sondaggio allora aveva intercettato il consenso carsico, sotterraneo, verso la proposta UdC. Oggi succede un po’ la stessa cosa. In Ticino, come allora, si prevede che l’iniziativa passi, le si dà un 56% di consensi. Penso che occorra aggiungere qualche punticino a questa stima.

Secondo il sondaggio, il 56% dei cittadini è contrario all’iniziativa Ecopop (i favorevoli sono il 39%). Come detto, rispetto al primo sondaggio, effettuato a metà ottobre, c’è una crescita (+4 punti percentuali) dei favorevoli a Ecopop. Il 5% delle persone interrogate si è dichiarato ancora indeciso. Il Ticino, come detto, invece, con il 56% di favorevoli (+ 5 punti rispetto ad ottobre) ed il 33% di contrari dice sì. In Romandia, al contrario, ci sarebbe un 61% di no, contro il 27% di sì. Anche nella Svizzera tedesca prevarrebbero i contrari, sebbene in maniera meno netta (56% di no contro 42% di sì). L’istituto di ricerca sottolinea come la tendenza sia incerta poiché il tema è oggetto di riflessioni tattiche. Un sì “potrebbe infatti rappresentare un segnale verso il Consiglio federale, affinché applichi rapidamente l’iniziativa contro l’immigrazione di massa, accolta il 9 febbraio”.  Appunto…

Se l’iniziativa passerà (e in Ticino passerà di certo) il merito principale è proprio di coloro che si sono più impegnati ad avversarla. Non tanto per la solita campagna moralista e declamatoria (“iniziativa xenofoba e razzista” ecc, ecc). Quanto per il fatto che il popolo, a quasi dieci mesi dal 9 febbraio si aspettava qualcosa di concreto. Tutti sanno che il 9 febbraio non è impresentabile in pochi mesi e gli stessi iniziativisti hanno dato tre anni di tempo per attuare l’articolo costituzionale.

Tuttavia in questi dieci mesi si è visto di tutto. Appelli a rivotare, tentativi di svuotare il senso dell’iniziativa “dimenticandosi” i contingenti, lasciando fuori i frontalieri, cercando composizioni umilianti con l’UE… Le forze politiche nazionali non hanno mai dato l’impressione di voler seriamente applicare la volontà popolare. Anche perché non possono. Firmando degli accordi capestro con l’UE si sono legati le mani e i piedi. Hanno consegnato la politica migratoria nazionale nelle mani dell’economia, hanno definito un quadro legale per cui è l’economia, non la politica, a decidere quanti immigrati sono “giusti”, con la conseguenza che l’economia ha fatto i propri interessi non quelli della comunità che chiamiamo Paese. Ora, chiamati dal popolo a fare finalmente qualcosa, i nostri governanti nazionali e cantonali si scoprono del tutto impotenti. Gli manca la volontà e la capacità di agire. E gli elettori lo hanno capito bene.

Io non ho alcun entusiasmo per Ecopop ma una cosa va detta. Gli anatemi dei benpensanti non servono a nulla e sono ormai petulanti e fastidiosi come l’abbaiare di certi cagnetti che, più sono piccoli, più insistentemente latrano. L’iniziativa viene votata anche in questo momento per ‘dare una lezione’. La lezione verrà ripetuta a ogni occasione finché qualcuno, tra i nostri governanti, non mostrerà di averla finalmente capita.

Sergio Savoia