Mi avverte il dottor Soldati: “Roba scritta parecchie settimane fa, forse adesso di scarso interesse, ma mei che nient”. In realtà materia sempre godibile e non priva di attualità.

Soldati 127 bUn poliziotto ticinese di origine straniere (i media non precisano: Alaska, Tasmania, Terra del Fuoco suppongo io, i Balcani li escluderei) denuncia il furto della sua BMW M3 (l’M3 sta ad indicare BMW particolarmente potenti e quindi anche costose) che invece ha venduto con la complicità di un garagista di 52 anni (i media precisano: italiano. L’età viene indicata per facilitarne l’identificazione).

Il ministro Gobbi esprime la sua costernazione per un misfatto quasi incredibile da parte di un membro delle forze dell’ordine. Se il CdT ha bene riferito le sue parole, l’inchiesta amministrativa subito messa in atto “potrà sfociare nella cessazione del rapporto d’impiego”. Potrà? No, caro ministro, dovrà.

Ci ritroveremo così un probabile alaskiano o tasmaniano o terradelfuocano (si dice così?), un balcaniano, ripeto, lo escluderei, in disoccupazione. Finita la disoccupazione in assistenza. E nüm a pagum.

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Nell’Eneide, a proposito del cavallo di Troia regalato dai greci alla città, Virgilio fa dire a Laocoonte la celeberrima frase: “Timeo danaos et (è un “et” che sta per “etiam”, anche) dona ferentes”. Temo i greci anche quando portano doni. Una frase scritta circa 2065 anni fa, ma più attuale che mai. Dovrebbe stare incisa sull’architrave della porta d’entrata della sede dell’UE a Bruxelles.

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Sogno o son desto? Neanche 120 ore dopo che il popolo ha inflitto una “stangata bestiale” all’iniziativa di Martin Bäumle e dei suoi verdi liberali (mi scuso per l’espressione, ma per qualificare una sconfitta come quella dell’8 marzo 2015 nella lingua italiana non esistono, a mia conoscenza, sostantivi né aggettivi confacenti. Bastonatura micidiale mi sembra un eufemismo) il CF, a ciò trascinato dalla Signora Doris Leuthard, esce con la geniale trovata di proporre sotto forma attenuata proprio quel che voleva l’iniziativa: una tassa su elettricità e carburanti, anche se in misura fortemente attenuata, almeno al primo passo.

Ma questo Consiglio federale dove vive? In Svizzera o sulla luna? Possibile che abbia totale fiducia nella svolta energetica che è riuscito a far accettare ad un Parlamento timoroso, quando tutti gli stati che contano si guardano bene, con l’unica eccezione della Germania, da un abbandono prematuro del nucleare. Una tecnologia che ha in prospettiva quella fusione dell’atomo che potrebbe risolvere per sempre il problema dell’approvvigionamento energetico?

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14.3.2015: leggo il CdT. Mi fa sussultare il titolo di un articolo, risultato poi ragionevolissimo alla lettura, di Flavio Zanetti: “Un cantone (n.d.a.: si tratta del Ticino) incestuoso quant’altri mai”. Horribile dictu, orribile a dirsi. Più incesti nel Ticino del 21esimo secolo che nel Vallese o nei Grigioni del 1800 (erano gli incesti che producevano per finire gli idioti dei villaggi)? Incesto: rapporto intimo tra persone di sesso diverso ma consanguinee. In senso stretto, tra padre e figlia, madre e figlio, fratello e sorella. Roba da codice penale.

Letto l’articolo, respiro di sollievo. Niente incesti in val Bavona o in valle di Muggio: Zanetti analizzava acutamente il Ticino che si parla addosso, in particolare quello della campagna elettorale in corso, cominciata troppo presto con il rischio reale di sfociare nella noia. L’”incestuoso” stava nel titolo solo per attirare l’attenzione!

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Tempeste ormonali in terra di Francia  Nicolas Sarkozy è stato per me, quando ancora era ministro degli Interni, l’uomo del futuro per la Francia. Come presidente una delusione da non dirsi, un disastro, in modo particolare dopo lo sconvolgente e travolgente tsunami ormonale causatogli dalla graziosa e simpatica donna di mondo italiana. Adesso vuole rientrare in politica, e magari ripresentarsi alle elezioni presidenziali.

Non trova di meglio che pronunciarsi pubblicamente in favore di Cesare Battisti, quasi che 4 ergastoli fossero 4 stelle Michelin. Segno inconfutabile che il tormento ormonale non è ancora finito. Ma, stranezza dei tempi, esce vincitore dalle recenti elezioni amministrative.

Cesare_Battisti_nel_carcere_di_Frosinone_1981La commissaria UE per il commercio, Cecilia Malmström, dichiara in un’intervista al giornale tedesco “Zeit” che è stato un errore tener segrete le trattative sul TTIP (Transatlantic Trade and Investment Partnership), in corso già dal 2013, ma che comunque questo trattato per liberalizzare i rapporti commerciali tra UE e USA-Canada difende “valori europei” di globalizzazione perché esclude Russia e Cina. In discussione sono anche altri trattati, come il CETA (tra UE e Canada, Comprehensive Economic and Trade Agreement) e il TiSA (Trade in Services Agreement), tutta roba per specialisti altamente qualificati. Interessante anche per il normale cittadino è il TTIP, dal quale, secondo mie letture da un paio d’anni in qua, ci si aspettava una liberalizzazione totale dei rapporti commerciali tra Europa e le due grandi nazioni nordamericane. Adesso, stando all’intervista alla commissaria succitata, risulterebbe che il TIPP (la montagna) ha partorito un topolino, piccolo piccolo ma pericolosissimo: le multinazionali avranno diritto di chiedere un risarcimento allo Stato se i loro profitti in un determinato paese sono diminuiti a causa di una legislazione sfavorevole.

Detto in altre parole. Il diritto delle multinazionali ad avere in ogni paese una legislazione favorevole ai loro profitti è sacrosanto: diritto internazionale che prevale su quello nazionale. Una domanda sorge spontanea: “Non è che qualcuno abbia trovato il sistema per dare alle multinazionali la possibilità di sottrarsi almeno in parte alla fiscalità dei paesi dove le multinazionali realizzano i loro enormi profitti?

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Al “Solarflug” (volo solare) di Bertrand Piccard viene data un’importanza che quasi certamente non ha per il fatto che evoca o addirittura fa credere che un sogno dell’umanità potrà presto diventare realtà: quello di poter muoversi e in particolare di poter volare senza bisogno di vettori energetici non rinnovabili. In realtà il tanto decantato miracolo della tecnologia elvetica, il “Solar Impulse” di Piccard, non è altro che un enorme aliante che sta in aria grazie a correnti e venti propizi, aiutato da motori che gli permettono modestissime velocità e di volare quando la meteorologia è specialmente favorevole, trasportando un solo uomo senza neppure lo spazzolino dei denti (un peso soverchiante), in una cabina priva di riscaldamento, con temperature che alle quote ideali di volo possono anche raggiungere i 20 gradi sotto zero. Il futuro sviluppo dell’apparecchio fino alla concretezza commerciale sta e rimarrà nel mondo dei sogni.

I Piccard, una vera dinastia di audaci innovatori, sono da sempre maestri nell’arte di farsi pubblicità mettendosi in bella mostra. Il nonno Augusto fu il primo uomo a metter piede, se così si puo dire, in quella stratosfera che fu poi (quasi) definitivamente conquistata in pochi anni e oltrepassata quando Juri Gagarin compì la sua impresa. Adesso siamo arrivati al punto di esser in grado di far “appoggiare” (non trovo un altro termine confacente) una sonda partita anni prima su un pezzo di roccia che viaggia velocissimo nel vuoto siderale. Al punto di poter pensare che prima o poi manderemo una sonda a raccogliere funghi su un lontano e ancora sconosciuto pianeta adatto alla crescita del nobile micelio.

Il padre Jacques fu il primo uomo a toccare il fondo dei mari, aprendo infinite possibilità di conoscenza di un mondo ancora misterioso, dove forse stanno tutti i pesci e i molluschi che verranno mangiati dai nostri nipoti, visto che a quel momento nei territori marini attualmente (iper)sfruttati avremo eliminato tutti gli esseri viventi, commestibili o no, sostituiti da tutti i materiali plastici e oleosi che diligentemente buttiamo, giorno per giorno, in mare.

Il nipote e figlio dei due, Bertrand, anni fa aveva già circumnavigato il mondo con un pallone aerostatico, il “Breitling Orbiter”, un capolavoro propagandistico, come lascia intendere il nome dell’azienda orologiaia che lo aveva sovvenzionato. Quella del “Solar Impulse” non è altro che la ripetizione di quell’impresa, con il progresso etico di aver nascosto l’aspetto propagandistico sotto un discreto “impulso solare”, a beneficio di tutti i verdi e affini, e non della sola Breitling.

Gianfranco Soldati