Il pensiero del giorno lo affidiamo a ReGiorgio, che la butta sul filosofico e non incita al combattimento (ma Giovanna Viscardi si è mostrata più desiderosa di lottare)

giudici“Se fossi in Giovanna proverei amarezza, perché la politica sa essere ingrata verso chi se ne va dopo aver dato tanto – ha detto Giudici – Comunque non farei più battaglie. Se la politica delle maggioranze lo richiede, è meglio che resti dov’è e continui a dare il suo contributo nelle fondazioni. Anche per una sua tranquillità personale”.

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Ragionando solo “sui cinque” e in una logica politico-partitica l’impresa del PLR appariva improba, per non dire disperata. Con due caselle già occupate (Badaracco e Sganzini) a quale configurazione si voleva puntare? 3 PLR 2 Lega? 3 PLR 1 Lega 1 PPD ? 3 PLR 1 Lega 1 PS ?

Già mi sento gli improperi nelle orecchie. “Non si può ragionare così!” Amici, concedetemelo, non sono IO che ragiono così.

De facto il voto – Grassi 6 Pesenti 5 Masoni 3 – ha generato una strana configurazione PLR 2;  Lega 1 + 1/2; PPD 1; PS 1/2.

Lavorando solo sulla cinquina non ci poteva essere salvezza per Giovanna MB (con buona pace di Giovi V.

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E allora? E allora, se si vuole sfruttare un’ultima chance, bisogna allargare il gioco ai nove. Una mossa facile, un successo probabile? No, ma… Che cosa serve? Servono varie cose (chiamiamole “ingredienti”).

  • Una dose di umiltà (anche se si pensa o si sente di aver subito un torto)
  • La condiscendenza dei principali avversari (che hanno il coltello dalla parte del manico ma possono, forse, dico forse, rinunciare a versare tutto il sangue)
  • La benedizione degli “altri”

Altrimenti? In caso contrario si va sulla ricetta ReGiorgio, che taglia corto (fin troppo) e invita a mettersi il cuore in pace.