“qui è un inferno il parco della Majella non esiste più” 

“Vivo tra quelle montagne, credimi, é un inferno qui. I volontari i vigili del fuoco del fuoco senza mezzi adeguati stanno rischiando ogni giorno… un volontario è in gravi condizioni in ospedale, fortunatamente non più in pericolo di vita . Il parco nazionale della Majella non esiste più…” un post su facebook, alcune foto scattate dall’Associazione Code Felici Canili Sulmona, e finalmente si ci rende conto della gravità che il centro Italia si sta trovando a vivere in questi giorni.

l’orrore della morte vera

Immagini forti, animali morti carbonizzati, un vigile del fuoco stremato che piange, l’urlo disperato di un capobranco che vede i propri monti in fiamme. É la realtà, trasmessa solo dai social, non dai telegiornali.

E quello che stupisce é che sappiamo dell’alluvione in America, (una disgrazia, certamente) dei missili coreani (una rischiosa scortesia, certamente) ma non del parco nazionale della Majella che, da dieci giorni, è in fiamme.

patrimonio storico e naturale 

La zona è quella che diede i natali a Papa Celestino V, colui che per viltade fece il gran rifiuto di dantesca memoria, nonché parco nazionale di patrimonio naturale e faunistico.

In una nota del prc si legge tuttavia che il grave incendio “è colpevolmente alimentato dai ritardi di enti e di istituzioni, dalla mancanza di un piano coordinato regionale di prevenzione e di gestione degli incendi, dalla inesistente pianificazione della emergenza incendi, dalla totale mancanza di protocolli di prevenzione incendi e dai torbidi e diffusi interessi che ruotano intorno alla ‘privatizzazione delle emergenze”.

Di fronte all’imperitura domanda sul perché degli sperperi pubblici italiani, senza risposta, si resta inermi, mirando un patrimonio dato alle fiamme, per un gesto doloso, folle e criminale.

CF