Un Ticino più Svizzero (titolo originale)
Nel suo saluto all’assemblea federale, in un discorso di particolare significato e di grande spessore, Didier Burkahlter ha sottolineato un valore fondamentale per la Svizzera; il rispetto delle differenze.
La successiva elezione di Ignazio Cassis è stata la risposta migliore possibile a questa sua riflessione visto che permette alla Svizzera italiana di tornare in Consiglio federale dopo quasi vent’anni di assenza. Ho avuto il grande privilegio di vivere in prima persona una giornata intensa, colma di emozioni e con una partecipazione dal Ticino straordinaria. Grazie a Ignazio per quanto ha dato al nostro partito e sarà chiamato a dare al nostro paese. Il Ticino deve essere riconoscente a quest’uomo che mette la sua persona a disposizione delle nostre istituzioni.
Eravamo consapevoli che partire in testa non sarebbe stato semplice. Eravamo anche coscienti che la strategia sarebbe stata determinante per il successo ma non avrebbe fatto solo consensi. Gli amici romandi hanno dimostrato di avere candidati agguerriti. Isabelle Moret e Pierre Maudet meritano tutto il nostro rispetto. Sono personalità politiche di spessore e di qualità. Hanno animato una campagna elettorale vera in cui l’obiettivo era quello di raggiungere la maggioranza qualificata dei consensi nell’assemblea federale.
Avessimo avuto la certezza di un seggio riservato alla Svizzera italiana potevamo anche fare altri ragionamenti ma la situazione di partenza era diversa. Io ringrazio di cuore tutti coloro che hanno aiutato il partito a identificare la strategia giusta. Vi sono stati numerosi contatti e colloqui che hanno permesso all’Ufficio presidenziale del PLR di maturare la granitica convinzione che la strada giusta poteva essere una sola.
Ma il successo dell’operazione lo dobbiamo allo straordinario lavoro svolto da Ignazio Cassis in dieci anni di attività parlamentare a Berna e culminato con la presidenza del gruppo parlamentare liberaleradicale. Anni in cui il suo impegno, la sua tenacia, la sua intelligenza e la sua empatia gli hanno permesso di essere apprezzato da molti colleghe e colleghi parlamentari. A questo lavoro decennale si è aggiunta una campagna elettorale molto intensa, stressante dal punto di vista mediatico che Ignazio ha saputo superare a pieni voti e con grande bravura. Bello vedere che nel nostro paese e nelle nostre istituzioni il lavoro serio viene riconosciuto e premiato. Questo è l’insegnamento principale della giornata di oggi di cui mi rallegro particolarmente.
In molti si chiedono cosa potrà cambiare? In termini generali sono convinto che Berna sarà un po’ più vicina al Ticino e il Ticino sarà un po’ meglio ascoltato a Berna. Alla base di questo miglioramento delle relazioni vi dovrà sempre essere il lavoro serio e approfondito sui diversi dossier che l’attualità politica propone. Certamente con spirito critico, con intraprendenza e proponendo soluzioni sostenibili. Non si riceve nulla senza dare e l’essere Svizzeri comporta vantaggi e responsabilità. Una su tutte quella di rispettare le regole dello Stato federale, le nostre istituzioni e le nostre diversità. Ma soprattutto le persone e le cariche istituzionali che rappresentano.
La Svizzera ha dimostrato sensibilità verso la Svizzera italiana. Il Ticino è consapevole dei vantaggi di essere una delle nazioni con la qualità di vita migliori al mondo. Il PLR ha costruito le basi di questo paese ed è convinto che esistono le condizioni per battersi nella difesa dei nostri valori di libertà, coesione e progresso. Siamo pronti a lavorare per il futuro del nostro paese, per amore della Svizzera.
Editoriale di Bixio Caprara, presidente PLRT, su “Opinione Liberale”