Lettera a tutti i Ticinesi (la anticipa il Corriere del Ticino di oggi)

“Prima lettera a tutto il Ticino responsabile: perché tanta cattiveria? (titolo originale)

Riprendiamo alcuni passaggi del testo, che giudichiamo particolarmente significativi. La lettera sarà inviata – in circa 200.000 copie – a tutti i fuochi del Cantone.

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Fiorenzo (così lo vedo) è come una mosca che s’è impigliata nella tela di un ragno. Si dibatte, senza riuscire a liberarsi. Rispondendo al suo temperamento sanguigno e impetuoso egli si lancia in questo tentativo “disperato”, eseguito in grande stile. Una mossa sensata? Secondo me sì. Rivolgersi direttamente al paese, ai cittadini della nostra (pur piccola) repubblica, che non sono il Caratti o il Canetta o il Sofia. Una mossa vincente? Ah, qui non saprei dire. Il Dadò-messaggio passerà? La “gente” riuscirà a vederlo come vittima della malevolenza e della diffamazione? Ancor più: di un concreto interesse politico, con una prima scadenza ben definita (aprile 2019)?

Per dirla tutta, senza alzare la voce e senza scagliare maledizioni. Dadò ha una prima (piccola, ma all’infinito ingigantita) implicazione nella vicenda Argo 1 a causa della “cena di Bormio” (con la funzionaria Carmela Fiorini, sua compagna). E una seconda implicazione – indiretta ma pesantissima – quale presidente del PPD. Le colpe (o le colpe maggiori) sono del consigliere di Stato Beltraminelli? Molti pensano che sia così. Ma fino a che punto Dadò può “sganciarsi”? Come Fiorenzo Dadò (con Fiorini) indubbiamente può. Come presidente (a mio avviso) non può. Deve reggere il timone nella tempesta. Prendersi un po’ di colpa del Beltra e del Partito. Egli lo ha sposato nel bene e nel male.

Una presidenza incominciata con un’elezione trionfale e proseguita subito sotto una cattiva stella. Fiorenzo Dadò sta ora ritto di fronte alla prova decisiva. A breve partiranno le 200.000 lettere, il gigante giallo lavora senza sosta.

Ma il Corriere ci ha detto già tutto! Fabio Pontiggia, tu sei privilegiato. Ai tempi il match era “Gazzetta” contro “Dovere”, che bei ricordi! Da dove scaturisce questo mio entusiasmo? Beh, sapete, io allora ero giovane.

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FIORENZO DADÒ  «Care e cari ticinesi,  ho osservato quanto finora è stato detto e scritto sul caso Argo 1. In questa campagna d’odio e disinformazione sono stato coinvolto, mio malgrado, nonostante il fatto che io con Argo 1 e il mandato di 3,4 milioni di franchi non c’entri assolutamente nulla. Sul mandato cantonale ad Argo 1 e sul pagamento delle fatture siamo tutti d’accordo che si è trattato di un pasticcio e che ci sono diverse cose da chiarire all’interno dell’amministrazione, pertanto è indispensabile fare luce in fretta. […] Solo quando giudici e periti avranno terminato le inchieste, si potranno trarre le conclusioni. Ciò nonostante c’è già chi si arroga il diritto di emettere sentenze per spargere fango».

«Giusto far luce, ma colpire gli innocenti è un atto di vigliaccheria. Chi risponderà del danno? […] Da settimane alcuni politici, organi di stampa e giornalisti presentano il caso Argo 1 facendo credere di aver individuato dei responsabili; ma responsabili di cosa? Colpiscono con il bazooka chi non ha nessuna responsabilità con il mandato ad Argo 1 e non può difendersi. Un atteggiamento irresponsabile, nella piena consapevolezza di nuocere all’immagine e, ancor più grave, alla salute di persone innocenti e, di conseguenza, dei rispettivi famigliari. Chi riparerà al danno di questo mobbing e della grave sofferenza causata?».

«Matteo Caratti accusa il Mattino, ma lui come si comporta? Tra le persone che con il loro agire martellante e pretestuoso manipolano la realtà e se ne infischiano delle gravi conseguenze sulla salute trattando la gente senza alcun rispetto, brilla in modo esemplare Matteo Caratti direttore de laRegione, con l’approvazione dell’editore-proprietario. Per anni ha criticato il Mattino della Domenica e i suoi metodi. Ma il Caratti, dall’alto della cattedra inquisitoria sulla quale lui stesso si è issato, si comporta diversamente?».

Contro Canetta e Sofia  «Per la RSI c’è un funzionario corrotto? La RSI è entrata nelle nostre case con Aldo Sofia, che ha confezionato Falò e pure alcuni servizi del Quotidiano. Per dare enfasi e credibilità al servizio di Falò, si è cercato di sdoganare dubbi sulla possibile corruzione di funzionari pubblici, mostrando una fattura di circa 5.000 euro per una vacanza in Sardegna, offerta da Argo 1. Sofia tuttavia se n’è ben guardato dal fare il nome del beneficiario, lasciando volutamente che il telespettatore viaggiasse con la fantasia. Come mai? La RSI non può lasciare i cittadini nel dubbio. Maurizio Canetta sa che le sue responsabilità quale direttore sono enormi e che non è il caso di lasciare che si giochi con dubbi e illazioni di tale gravità. L’informazione è un conto, l’accanimento e il giornalismo da lavanderia un altro. Chi è il beneficiario della vacanza? È o non è un funzionario pubblico?».

«Non mi illudo che la cattiveria di alcune persone e il tentativo di mettere zizzania e di manipolare la realtà si placheranno. Nonostante questo noi continueremo a collaborare con le persone ragionevoli e ad occuparci con passione dei problemi concreti della gente, con il rispetto che ci hanno insegnato i nostri avi».

Fiorenzo Dadò