La lettura del domenicale leghista apre la mia giornata festiva. La trovo sempre interessante. Non sono di quelli che fieri proclamano: “Non lo leggo mai!”.

Un silenzio impressionante

Oggi di notizie ce n’erano a iosa: la neve a Bellinzona, il panico che si diffonde nel fortino assediato dell’ “informazione corretta alla quale sarebbe suicida rinunciare”, le molestie sessuali in Parlamento (le luci rosse riscuotono sempre successo e io non farò il moralista).

Ma io cercavo Lugano Airport e la Darwin, in settimana qualche novità c’era pur stata. Volevo rileggermi le notizie, assaporarmi un commento, conoscere il pensiero dominante (tenendo conto dello sviluppo della vicenda) nel campo Merlo-Bianchi-Borradori.

Ho cercato

Ho scorso le pagine del domenicale “che ha cambiato il Ticino”, cliccando veloce. Nulla ho trovato. Possibile? Mi sarà sfuggito. Allora ho ripercorso, lentamente, le trentadue pagine aborrite dai politicamente corretti.

Non ho trovato nulla

Niente. Non una sola parola. Io, lettore, volevo sapere di Darwin. La notizia “di base” (12 dicembre). Ma poi: per quale somma fu venduta agli Sloveni (o ai 4k)? L’informazione che fu data al pubblico nel luglio 2017 era ingannevole? La Darwin era già tecnicamente fallita prima (come affermano alcuni esperti)?

Che faccio?

Il Mattino mi dice tutto sulla No Billag ma mi lascia a bocca asciutta sulla Darwin. Che delusione. Oggi è la mia giornata sfortunata. Ma verranno tempi migliori, bisogna aver fede!