I talenti femminili diventano un “caso online”. La mostra ‘Le Signore dell’Arte. Storie di donne fra ‘500 e ‘600’ allestita a Palazzo Reale di Milan è un autentico unicum di capolavori provenienti da musei di tutta Italia e dall’estero. In primis, per il numero di opere di questa bellissima mostra allestita e, purtroppo “non” inaugurata ufficialmente, ma già visitabile online in attesa di tempi migliori sino al 25 Luglio 2021.

Fotografia di Gianfranco Fortuna

Un Palazzo Reale a Milano chiuso quindi ma in festa, ricco di tele tutte prodotto del talento femminile e dal numero impressionante oltre che nella qualità artistica delle pittrici: 150 per un totale di 34 artiste molte delle quali sfortunatamente davvero poco conosciute e valorizzate in Italia ed all’estero. Oltre a casi celebri, tra cui Artemisia Gentileschi, Orsola Caccia, Fede Galizia, Chiara Varotari, Virginia Vezzi e Giovanna Garzoni, molti sono i nomi in mostra.

E se la mostra si è aperta insomma in modo virtuale, durante questo mese si arricchisce grazie ad Art.Live! di nuove dirette streaming. “Le Signore dell’Arte . Storie di donne fra ‘500 e ‘600” sono quindi un evento unico nel suo genere da valorizzare e che connette in maniera molto semplice, un pubblico estremamente etcerogeneo , proprio durante il mese dedicato alla celebrazione della festa della donna , ed i grandi talenti femminili di un periodo storico incredibile anche ed in particolare, per le donne pittrici. Le opere sono di ottima resa e qualità pittorica e viste singolarmente, ( di grande aiuto anche il catalogo edito da Skira), mettono in risalto il ruolo un ad una, una sfaccettatura della pittura declinata al femminile e della loro fortuna,  in particolare nell’ Italia a cavallo fra  due secoli importanti, ovvero il 1500 ed il 1600.

Una mostra reale, che , per uno strano caso del destino, durante la pandemia, diventa online e si avvale ora di percorsi virtuali in modo inedito, al fine di valorizzarne il senso di insieme e metterne in risalto le pittrici. Un modo anche per fidelizzarsi i visitatori che potranno in questo modo acquistare il biglietto per la visita virtuale il cui importo verrà poi detratto dal biglietto di ingresso reale (ed usufruire così di due modalità di visita, al prezzo di una).

Sofonisba Anguissola – Partita a scacchi

Con una serie di appuntamenti online quindi (11,14,18 e 21 Marzo 2021 in tardo pomeriggio) si potranno ammirare nella loro grazia e maestria, indiscussi capolavori che rispecchiano anche il ruolo sociale delle pittrici esposte, ruolo che ebbero in contesti competitivi come le corti internazionali.  Artiste vere e proprie “imprenditrici di se stesse”. Non a caso l’esposizione a cura di Anna Maria Bava, Gioia Mori e Alain Tapiè (co-curatore tra l’altro della  bella mostra di Gand nel 2019), è inserito nel programma dell’assessorato alla cultura del comune di Milano dal titolo “i talenti delle donne”. Una Milano sempre attenta ad animare la città portando progetti di ampio respiro.

Elisabetta Sirani – Cleopatra

Una felice intuizione , realizzata da Palazzo Reale e Arthemisia, con il sostegno di Fondazione Bracco che fa della cultura dei valori e dell’impegno responsabile il suo obiettivo. Donne e capacità. Non a caso la mostra si apre con un capolavoro di Sofonisba Anguissola, affiancandola però ad artiste anche meno note come Virginia da Vezzo, Giovanna Garzoni in un trionfo di stili, luci e colori, unici che sottolineano però storia e stile delle loro autrici.

Che si tratti del celebre “Partita a Scacchi” (1555) o la “Pala della Madonna d’Itria” (1579) di Sofonisba Anguissola o la “Galatea” di Elisabetta Sirani (1664) e il “Ritratto di Carlo Sigonio” di Lavinia Fontana (1578), ad emergere, è la ricchezza della “donnesca mano”, come venivano chiamate le artiste donne dal Vasari. Da segnalare, i molti i musei italiani  e stranieri che sono stati coinvolti nei prestiti tra cui spiccano: Galleria degli Uffizi di Firenze, Pinacoteca di Brera di Milano, Museo di Capodimonte di Napoli, Musei civici di Modena, Galleria Borghese di Roma, i Musei Reali di Torino, la Pinacoteca di Bologna fino al Musée des Beaux Arts di Marsiglia. 

Cristina T. Chiochia