È deciso: la Clinica Santa Chiara di Locarno sarà venduta per 4 milioni alla Clinica Luganese Moncucco. La decisione è arrivata intorno alle 22 dello scorso venerdì e ha lasciato l’amaro in bocca a tutti gli altri offerenti. Tra questi, l’Ente ospedaliero cantonale, che aveva offerto 8 milioni e mezzo e la Swiss Medical Network, già proprietaria della Clinica Sant’Anna e dell’Ars Medica. Stando a quanto riferisce il Caffè, quest’ultima aveva lasciato intendere che avesse offerto 5 milioni ma invece sembrerebbe che avesse proposto il doppio.

Le reazioni non si sono fatte attendere, all’interno della Clinica Santa Chiara il presidente del CDA Philippe Meyer e la direttrice sanitaria dott. Daniela Soldati hanno espresso la loro dando le dimissioni. La decisione infatti non è stata unanime: il 75% ha votato a favore della Clinica Luganese ma il restante 25% preferiva la Swiss Medical Network o uno dei tre altri offerenti.

Sembrerebbe che da tempo ci sia stata una vera e propria frattura nella struttura, tra coloro che consideravano la clinica Moncucco la candidata ideale e quelli che invece preferivano aspettare altri offerenti. In ogni caso, è evidente che l’aspetto economico non sia stato quello preponderante. Quello che invece ha giocato un ruolo fondamentale è stato il progetto presentato. Quello dell’EOC pare fosse troppo centrato sulla “creazione di centri ambulatoriali” mentre quello della Moncucco presenta le caratteristiche giuste per garantire una continuità ma anche potenzialità di sviluppo.

Alla Moncucco ora spetta il compito di risanare le finanze zoppicanti della Clinica Santa Chiara, che da un po’ di tempo si trova in gravi difficoltà finanziaria. Precedentemente alla pandemia ci erano già state delle avvisaglie, con un disavanzo di 350 mila franchi nel 2018 e di 228mila nel 2019. L’allestimento di un reparto Covid-19 e i mancati incassi derivanti dalla situazione pandemica, non hanno fatto altro che peggiorare una situazione già precaria.