Il cancelliere austriaco Alexander Schallenberg, ex ministro degli Esteri e alleato di lunga data dell’ex cancelliere Sebastian Kurtz, ha annunciato giovedì le sue dimissioni ad appena due mesi da quelle del suo predecessore.

Kurtz, insieme ai suoi stretti collaboratori, è indagato con accuse penali di corruzione e abuso di fiducia. Secondo i pubblici ministeri, avrebbe cercato di assicurarsi la sua ascesa alla guida del suo partito, il Partito popolare austriaco (ÖVP), e del paese con l’aiuto di sondaggi manipolati e rapporti amichevoli dei media finanziati con denaro pubblico. “Non sono né un santo, né un criminale”, aveva dichiarato Kurtz, sottolineando che avrebbe voluto spostare nella giusta direzione il suo paese.

Nell’annuncio, Schallenberg ha detto di essere intenzionato ad abbandonare la politica per trascorrere più tempo con la sua famiglia, e di lasciare l’incarico dopo la nomina del nuovo leader del partito ÖVP. “Sono fermamente convinto che le due cariche, quella di capo del governo e leader del partito con più voti in Austria, devono essere unite in una sola persona”, ha affermato.

Schallenberg, prima di dimettersi, aveva annunciato la vaccinazione obbligatoria in Austria contro il Covid-19 in vigore dal 1° febbraio. Notizia che ha scatenato grandi manifestazioni a livello nazionale in cui la polizia e i militari si sono schierati con i manifestanti. Anche il partito della destra populista austriaca FPÖ (Partito della Libertà), ha protestato contro la misura.

Venerdì, i conservatori al potere hanno scelto all’unanimità il 49enne ministro dell’Interno Karl Nehammer, considerato intransigente sull’immigrazione, come nuovo leader del partito e nuovo cancelliere alla guida della nazione.

Guiderà il governo di coalizione con i Verdi, i quali non cambieranno la loro squadra, prendendo il comando di un partito allo sbando dopo le dimissioni di Kurtz che hanno suscitato problemi all’interno del partito e spinto due dei suoi più stretti alleati, Alexander Schallenberg e il ministro della Finanze Gernot Blümel, a dichiarare anch’essi le dimissioni.

Nehammer, in un cenno di continuità, ha affermato di voler mantenere i temi centrali già espressi durante il mandato di Kurtz come cancelliere, lavorando in stretta consultazione con il Presidente austriaco Alexander Van der Bellen. “È importante per me, in qualità di nuovo leader del Partito popolare, di mantenere le nostre linee. Dire chiaramente ciò che è necessario quando si tratta della questione della migrazione e dell’asilo, quando si tratta della questione di sicurezza per le persone del nostro paese”, ha dichiarato Nehammer.

Gli analisti politici ritengono che le elezioni anticipate siano improbabili, visto che, secondo gli attuali sondaggi, sia il partito conservatore che il partito dei Verdi perderebbero seggi importanti. Da quando Kurtz si è dimesso, il suo partito ha perso un vantaggio di almeno 10 punti percentuali sul suo rivale più vicino, il Partito socialdemocratico. Ora sono testa a testa.

L’attuale parlamento potrebbe durare fino alla sua scadenza del 2023, ma questo dipenderà dalle forti tensioni tra i due partiti di coalizione.