Eitan è tornato a casa, dagli zii paterni, in Italia. All’agente che lo ha accompagnato a casa, nel paesino di Travacò Siccomario, avrebbe detto “sono contento di essere tornato a casa”.
il bambino ebreo di 6 anni che ha perso i genitori e il fratellino nella tragedia del Mottarone, si era ritrovato in mezzo a un’aspra controversia tra familiari paterni e materni, questi ultimi lo avevano riportato in Israele, il Paese che aveva lasciato quando aveva poco più di un anno e dove aveva trascorso le vacanze.
Ora il bambino è tornato in Italia, dove vivrà “stabilmenteera stato portato in Israele lo scorso settembre dal nonno materno Shmuel Peleg, che ha perso il ricorso alla Corte Suprema di Tel Aviv: il giudice Alex Stein, infatti, ha confermato le due decisioni delle scorse settimane di primo e secondo grado, stabilendo che “il luogo normale di vita” del bambino “sia in Italia dove ha trascorso quasi tutta la sua esistenza” e che quello che gli è accaduto a settembre è stato un rapimento verso cui la Convenzione internazionale dell’Aja prevede “tolleranza zero” e impone “la restituzione immediata” ai tutori.
La zia paterna Aya Biran, nominata fin da subito dopo l’incidente sua tutrice, suo marito Or Nirko e le due cuginette lo hanno accolto all’aeroporto di Bergamo, dove Eitan è atterrato alle 22 in punto, partito da Tel Aviv.
Ad attenderlo nella villetta di Travacò Siccomario, di fianco a quella dove viveva con mamma e papà, c’erano i nonni paterni.
Ieri, alla presenza di un assistente sociale, ha dovuto dire addio al nonno Shmuel e poi, separatamente, alla nonna Esther Cohen: con loro continuerà a sentirsi per telefono mentre con gli zii da parte di mamma la promessa è di incontrarsi presto in Italia.
La partita tra le due famiglie è ancora aperta davanti al Tribunale dei Minorenni, anche se è ormai sicuro che il bimbo crescerà in Italia.
L’obiettivo comune a entrambe le parti è di aiutarlo a dimenticare il trauma che ha vissuto quel pomeriggio del 23 maggio scorso, quando una gita in montagna si è trasformata in un terribile dramma.
Un dramma per Eitan ampliatosi quando le due famiglie non si sono risparmiate una ‘guerra’ fatta di ricorsi e controricorsi ai giudici italiani e israeliani, conclusosi ora con il riconoscimento dell’istanza della zia Aya.
Il nonno Shmuel è ora accusato di sequestro di persona, sottrazione e trattenimento di minore all’estero e appropriazione indebita del passaporto del nipotino.
L’uomo che aveva aiutato il nonno a riprendersi il nipotino, agente dell’agenzia di contractor statunitense Blackwater, Gabriel Alon Abutbul, israeliano, è stato arrestato a Cipro e rilasciato dietro cauzione, per lui è in corso il procedimento di estradizione.