C’era da aspettarselo: il popolo dello yoga dopo due anni di stop non poteva con lo YogaFestival nella vicina Italia dare che solo il meglio di sè e del proprio mondo. Tre giorni, dal 30 al 2 ottobre, presso gli spazi di Superstudiopiu a Milano, tornati ad essere un punto di ascolto (come appunto recita il titolo di questa diciassettesima edizione) per chi pratica questa disciplina grazie alla Associazione Tao (talenti artistici organizzati). Sorridere e ascoltare come sintesi di due bellissime manifestazioni della gentilezza umana sul “pianeta yoga” tra la propria gravità ed antigravità. 

Pandemia superata insomma, mascherine archiviate per legge proprio in questi giorni nel Bel Paese, lo Yoga italiano e non offre agli appassionati nel suo appuntamento  più importante  come recita il comunicato stampa con l’idea di stare in ascolto “[…] 3 giornate per condividere ciò che i principi dello yoga ci insegnano per rendere la vita un gioioso percorso di consapevolezza: a condizione di saper vedere e imparare ad ascoltare. Insieme, in presenza e sicurezza. Oltre 30 ospiti per 44 classi: con noi i migliori insegnanti, gli ospiti più interessanti, nomi nuovi e conoscenze di lunga data; è il momento speciale che YogaFestival offre ogni anno”. Un viaggio intorno alla gravità ed antigravità del pianeta “yoga” dopo la terribile pandemia.

Un viaggio dove  la gravità rappresenta l’essere ritornati finalmente in presenza e dove tutto è tornato più a misura di “praticante” e di chi, lo yoga, l’ha vissuto durante le dirette internet nei lockdown come una esperienza per rimanere appunto in ascolto in un periodo davvero difficile per tutti . Vera e propria sintesi dell’antigravità a cui appunto la pandemia ha purtroppo abituato. Tanto che sull’argomento si è dato ampio spazio al festival anche con un interessante incontro dal titolo “Vizi e Virtù dello yoga online” con una delle grandi protagoniste italiane, Sara Bigatti grande protagonista di questo festival yoga italiano. Non più solo stand per i curiosi o per le ultime novità  del settore per chi pratica, ma momenti di pura accoglienza da parte degli operatori anche quando si tratta di una semplice distribuzione gratuita di un volantino. A titolo di esempio quella della “Poetryrama 2022” ovvero la prima agenda astrologica pubblicata quest’anno come viaggio nella poesia del blog “Una parola buona per tutti” di Ginny. L’astrologa italiana Chiara Viola che viene ospitata ogni venerdi mattina sulla nota radio italiana Deejay . Ma anche grandi progetti riguardo al bene più prezioso, riscoperto in questi anni (e cosi essenziale non solo per lo yoga): il “come” respirare aria pulita. 

Restare insomma in ascolto di se stessi attraverso il respiro questo il messaggio rivolto ai numerosissimi praticanti che hanno affollato le sale con i grandi maestri presenti ospitati dal festival a pagamento (Rowen Cobelli, Ram Rattan Singh,Davide Sye, Andrea Carrani , Flavio Daniele , Laura Sangeeta Biagi, Anukalana Jones insieme a molti altri) ; addirittura una intera serata musicale con concerto che si è svolto al fine di testimoniare il potere terapeutico dei mantra e la voce, sabato sera con la prima “The Yoga Music Night” e la presentazione e pratica del progetto di Yoga senza barriere, dove la presenza dell’atleta paraolimpica Patrizia Sacca ed il suo yoga “a raggi liberi” rompe pregiudizi e schemi che vedono lo yoga non praticabile da tutti. E infine, le scuole ed i centri che si sono presentati con la loro pratica visione dello yoga e ne danno testimonianza, nelle free class . Un piccolo universo di costellazioni di grande passione e dedizione di appasionati a vari livelli ed abilità di pratica, formati in Italia ma con frequenti viaggi spesso in India ed in Nepal o in Cina e Giappone, che hanno offerto momenti di grande condivisione di spiritualità appunto,in ascolto ciascuno con la propria sensibilità. A titolo di esempio si cita la presenza sabato di Francesca Natali con la sua  “Tea Cerimonial Journey across Millennia” ovvero offrire qualche attimo ed istante di pace in una semplice foglia di tè da osservare mentre si medita e domenica di Daniele Petricciuolo con il Temporary Yoga Studio, che ha offerto un focus di pratica sull’ascolto dell’altro da sè.

Ascolto, come rispetto e presenza di sè e degli altri, insomma. Esattamente come per i tanti talk offerti nella sala incontri. A titolo di esempio quello dalla Associazione dei Cittadini per l’Aria  italiani, che hanno presentato con Anna Gerometta il progetto “Ascolta il respiro e salviamo l’aria” o quello del celebre chef di alta cucina vegetale Simone Salvini sul tema di ascolto nutrizione e stare bene.

Pratica yoga, incontri con i suoi protagonisti, riflessioni d’ascolto attivo: veri punti di incontro, quasi una sorta di viaggio esperienziale che hanno reso lo Yogafestival di quest’anno tornato in presenza, quello che in fondo è sempre stato: non un convegno di  un luogo, non una semplice manifestazione, ma una associazione culturale: libera ed indipendente che fa scelte, come i suoi protagonisti. Un grande villaggio a cui la pandemia aveva disabituato, ma che torna in grande stile, come luogo di incontro di scambio, di esperienze e di condivisione. Cercando un centro per sè. Di gravità. O antigravità. Chissà.