Per ridimensionare i flussi migratori, l’Unione europea vuole investire nella sicurezza e cercare di stringere accordi direttamente con i Paesi terzi.

La presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen, è oggi in Tunisia per firmare un accordo da 1 miliardo di euro destinato ad arginare il traffico di esseri umani e sostenere l’economia tunisina oramai al collasso dopo il rifiuto del prestito del Fondo Monetario Internazionale che ha spinto ulteriormente l’economia in una spirale in discesa.

La richiesta di assistenza dell’UE al governo tunisino è stata guidata da due primi ministri intenti a reprimere l’immigrazione: l’olandese Mark Rutte e l’italiana Giorgia Meloni.

Un mese fa era stato annunciato il pacchetto che prevede 900 milioni di euro di assistenza macrofinanziaria con ulteriori 150 milioni di euro per sostenere un’agenda di riforme stabilita dal FMI.

L’UE è pronta a fornire aiuti finanziari alla Tunisia, nonostante molti eurodeputati hanno criticato questo accordo. “Non è giusto che alla Tunisia venga dato 1 miliardo di euro su un piatto d’argento”, ha detto l’eurodeputato francese Mounir Satouri.

La democrazia sembrerebbe in bilico nel Paese da quando il presidente tunisino Kais Saied ha preso il potere nel 2021. Giudici e politici tunisini incarcerati, hanno accusato l’Unione europea di tradire i suoi valori mascherando il regime di Saied nella vana speranza che possa fermare il flusso di migranti verso i Paesi europei. I più critici affermano che l’uso del denaro dei contribuenti europei pare sia offerto senza condizioni sui diritti umani.

Gruppi per i diritti umani, hanno accusato la Tunisia di aver trasportato centinaia di migranti sub-sahariani al suo remoto confine con la Libia e di averli lasciati a sé stessi, mentre l’UE negozia un accordo con il paese nordafricano. I migranti espulsi dopo gli scontri con cittadini tunisini nella città di Sfax, sono intrappolati al confine del deserto senza cibo, riparo e assistenza medica. Tra tunisini e africani sub-sahariani, sono mesi che le tensioni sono alle stelle.

Il presidente tunisino è stato accusato di essere autoritario e di aver scatenato un’ondata di violenza razzista dopo aver affermato che i migranti facevano parte di una cospirazione per cambiare la composizione del Paese.

Ma il dialogo con Tunisi rimane importante secondo i tre leader europei, visto l’aumento delle partenze dalle coste di Sfax e Biserta. l’UE vuole sottolineare oggi le parti economiche più ampie dell’accordo nel tentativo di rompere un’impasse nei negoziati dopo la dichiarazione del presidente Saied, secondo cui non sarebbe stato la “guardia di frontiera” dei paesi europei.

A parte le preoccupazioni e il disagio in alcune capitali europee nel rispedire i migranti in Tunisia, l’UE desidera siglare l’accordo per dimostrare agli Stati membri in cui la migrazione è una questione politica scottante, che sta agendo concretamente per ridurre lo sbarco dei migranti.