Cattolici e musulmani fondamentalisti ed estremisti di destra si sono ritrovati uniti in una bizzarra battaglia in Belgio contro un progetto scolastico chiamato Evras, ovvero Educazione alla vita relazionale, affettiva e sessuale. Già attivo dal 2012, il corso sarà ora obbligatorio per tutti gli studenti tra i 12 e i 16 anni di età e avrà come obiettivo quello di introdurre i ragazzi a temi fondamentali quali il consenso, la salute sessuale, i sentimenti e le emozioni. Idea che non convince gli integralisti religiosi e gli estremisti di destra che sostengono invece che il corso miri a plagiare le giovani menti con concetti quali cambio di genere, sodomia e masturbazione. I contrari all’educazione sessuale sostengono che il corso sia “satanico” e che serva solo “ai pedofili”, dando così credito a diverse teorie del complotto e bufale sul tema, ampiamente diffuse su internet. 

Il movimento, ora diventato pericoloso, è alimentato da alcuni gruppi fondamentalisti come “Civitas” che si pone l’obiettivo di “ricristianizzare la Francia” combattendo il diritto all’eutanasia, all’aborto e al matrimonio tra persone dello stesso sesso. Molti esponenti di Civitas, tra cui il presidente Alain Escada, ha legami importanti con movimenti antifemministi e di estrema destra. Finora il movimento di protesta ha incendiato o danneggiato ben otto scuole nella regione della Vallonia, facendo allarmare il governo belga. 

Il primo ministro Alexander De Croo si è detto profondamente scioccato dagli attacchi e ha sottolineato che nessuno metterà in dubbio il diritto all’educazione sessuale, che in Belgio si fa nelle scuole da ben cinquant’anni. La ministra dell’Istruzione Caroline Dèsir ha ribadito che Evras non incoraggia in alcun modo l’ipersessualizzazione tra giovani. Evras invece “si basa sempre sul rispetto, sulla tolleranza, sull’accoglienza delle differenze e sull’apertura verso gli altri. Ha lo scopo di fornire informazioni affidabili, imparziali ed esaustive e di contribuire allo sviluppo di un pensiero critico per aiutare i giovani a costruire la loro identità, per garantire il loro benessere e la loro capacità di prendere decisioni informate”.