MOZIONE presentata al Municipio di Bellinzona

Stop alla demolizione indiscriminata di edifici meritevoli di conservazione


Premessa

Una città che si definisca tale deve volgere uno sguardo al futuro, ma anche al proprio passato, con criticità, rispetto e sensibilità verso quanto ci è stato tramandato. Con l’intento di riconoscere e preservare quanto meglio rappresenta la memoria storica, culturale ed architettonica della nostra società e non semplicemente quanto è datato. L’approccio da “tabula rasa” non può essere la soluzione. La tutela e la conservazione a spada tratta nemmeno. Va trovata una soluzione basata sulla ragionevolezza. Essenziale è il riconoscimento del valore di un edificio, manufatto o comparto. Per evitare di veder sacrificati oggetti che hanno fatto la storia del nostro paese, della nostra città. Con l’approvazione del piano del paesaggio da parte del Consiglio di Stato (16.11.2010), dopo iter avviato dal Municipio nel 2008, Bellinzona conta oggigiorno 27 oggetti d’interesse cantonale e 22 d’interesse locale. Tra questi ultimi figurano 7 chiese, 3 scuole e 5 ville. Pochini se pensiamo all’elenco degli edifici e manufatti censiti dall’Ufficio dei beni culturali (UBC).

Nel merito

Con l’euforia edile di questi ultimi anni si è assistito, putroppo, alla demolizione di pregevoli edifici storici. In numerosi comuni ticinesi sono sparite numerose testimonianze dell’architettura passata per lasciar spazio ad edifici, nel nome della speculazione edilizia, che nulla hanno a che vedere con un progetto architettonico ed urbanistico qualitativo. Anonimi palazzi hanno cancellato tracce significative e segni storici caratterizzanti l’eterogeneità del nostro territorio.La nostra città ha vissuto, per ora, queste esperienze traumatiche in maniera marginale. È d’attualità l’avvenuto abbattimento di Villa Salvioni e quella imminente di Villa Carmine. Un segnale che anche a Bellinzona qualcosa si sta muovendo. E non necessariamente in bene. Anzi. Il rischio è che quanto stiamo assistendo possa essere considerato l’avvio di un trend che in altre realtà ha già mietuto parecchie vittime.

Quanti saranno gli edifici storici, meritevoli di conservazione, che dovranno essere sacrificati prima che si possa trovare una soluzione ragionevole, rispettosa degli interessi privati da un lato e degli interessi pubblici dall’altro?


Per queste ragioni, chiediamo al Municipio di Bellinzona quanto segue:

a) Di intraprendere il necessario iter formale per estendere il numero di oggetti meritevoli da preservare ed inserirli nel Piano del paesaggio.

b) Di applicare tutti gli strumenti legislativi in vigore affinchè venga salvaguardata la memoria storica, cuturale ed architettonica della città di Bellinzona.

c) In attesa di quanto sopra di congelare ogni domanda o notifica di costruzione di ville o altre costruzioni d’epoca che potrebbero rientrare nell’elenco dei beni protetti. Ciò per evitare che tali oggetti vengano irrimediabilmente compromessi.

d) Di definire delle strategie finanziarie (es.: incentivi fiscali comunali, cantonali e federali), energetiche (es.: una quota parte di costi per risanamenti energetici e per l’impiego di energie rinnovabili, non coperte dagli incentivi cantonali / federali, potrebbero essere a carico del comune) e/o pianificatorie (es.: il travaso degli indici edificatori potenziali su altri sedimi) per stimolare i proprietari, privati, a procedere con il risanamento/ristrutturazione anziché con la demolizione.

e) Di definire un elenco di edifici meritevoli di protezione rappresentativi dell’architettura moderna, nonché di un’adeguata tutela ad esempio d’architettura eclettica e di manufatti d’ingegneria civile.

Nicola Pasteris (primo firmatario), Paolo Locatelli, Alice Mattei, Carmela Fiorini, Sara Demir, Emanuela Gada Barenco, Claudia Cassina, Michele Genini