Nella giornata di mercoledì, al termine di una marcia indetta per lo sciopero generale proclamato per protestare contro misure economiche troppo austere, un migliaio di giovani appartenenti per lo più al movimento anarchico sono scesi nelle strade della capitale greca Atene, scandendo slogan contro il primo ministro Papandreou, contro l’Unione europea e il Fondo monetario internazionale.

Lo sciopero generale, proclamato dai sindacati, è il primo di quest’anno dopo i sette giorni di sciopero del 2010.
L’agitazione ha coinvolto tutta la Grecia, bloccando l’attività delle amministrazioni pubbliche, dei tribunali e delle scuole. Gli ospedali e le principali aziende a controllo pubblico sono rimaste aperte con il minimo del personale. Il traffico aereo è stato sospeso per quattro ore, con decine di voli cancellati. Sospesi anche i collegamenti marittimi, i servizi ferroviari e la maggior parte dei trasporti urbani. Alla protesta si sono unite anche altre categorie sociali, in particolare farmacisti e avvocati. Sospesi anche telegiornali e giornali radio, in quanto l’associazione della stampa ha protestato contro i licenziamenti e i tagli salariali.

La marcia dei manifestanti si è presto trasformata in una vera e propria sommossa. I giovani hanno preso d’assalto diverse banche e la polizia (in città erano stati schierati 5000 poliziotti) ha cercato di fermarli a manganellate e con il lancio di lacrimogeni.
Fortunatamente non vi sono state vittime ma i feriti erano numerosi, anche tra le forze dell’ordine, attaccate dai manifestanti con bombe molotov.

L’immagine simbolo delle proteste di ieri è quella di un poliziotto che si alzava da terra con la testa avvolta dalle fiamme provocate da uno di questi ordigni artigianali.