O con una votazione consultiva o con un referendum

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Giorgio Ghiringhelli, di questi tempi attivo come non mai, si rivolge nuovamente agli operatori dei media.

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In un comunicato che avevo diffuso lo scorso 7 marzo avevo informato la stampa di aver appreso “da fonti solitamente bene informate” (e dunque in gergo giornalistico ciò significa che non trattavasi di semplici voci da bar…) che il Municipio o suoi singoli membri avevano avviato contatti preliminari “con la Confederazione o il Cantone” per saggiare la possibilità di prolungare di 2-3 anni l’attività del Centro per richiedenti l’asilo. Anche se una parte della stampa aveva ignorato o minimizzato il comunicato, l’informazione si è poi rivelata fondata, tant’è vero che alcuni giorni dopo l’avvio di questi contatti preliminari vi è stato un primo incontro ufficiale fra il Municipio, il Cantone e la Confederazione.

Nello stesso comunicato avevo scritto “ Penso che il Municipio eviterebbe molte rogne se prima di prendere qualsiasi decisione tastasse il polso ai losonesi organizzando una votazione consultiva : ciò sarebbe democratico !”.

Ebbene, da fonti solitamente bene informate ho saputo che la Lega dei ticinesi di Losone ha sottoposto per consultazione ai gruppi politici una presa di posizione che intenderebbe mettere in votazione forse già durante il Consiglio comunale convocato per domani. La presa di posizione chiede al Municipio di organizzare una votazione consultiva fra la popolazione prima di sottoporre una qualsiasi richiesta di proroga di apertura del Centro al Consiglio comunale. E a quanto pare sembra che il Municipio, venuto a conoscenza di questa presa di posizione, abbia già fatto sapere ai vari gruppi che non avrebbe nulla in contrario a indire una simile votazione.

Qualora dunque la presa di posizione proposta dalla Lega dovesse essere accolta dal Consiglio comunale saranno i losonesi a decidere del futuro del Centro, anche se – trattandosi solo di una votazione consultiva – l’ultima parola spetterà ufficialmente al Consiglio comunale.

Una decisione saggia e democratica che, come già avevo lasciato intendere nel mio comunicato del 7 marzo, verrebbe salutata con soddisfazione anche dal movimento del Guastafeste, e che con ogni probabilità eviterebbe il lancio di un referendum, con tutti gli strascichi politici e polemici che ciò comporterebbe…

Insomma , data la delicatezza politica della decisione da prendere e dato l’impatto diretto sulla popolazione, è giusto che a decidere sia il popolo : o con una votazione consultiva o con un referendum!

Giorgio Ghiringhelli