Il professor Francesco Russo, matematico luganese in cattedra in un politecnico parigino, l’ENSTA, interviene nell’acceso dibattito che sino al 4 marzo polarizza l’attenzione di tutti.

Russo è favorevole alla conservazione del canone e noi siamo ben lieti di pubblicare la sua opinione (ma non è detto che voteremo come lui).

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Tutti parlano della No Billag

Un dibattito molto acceso tra due economisti: Mauro Baranzini (area centro-sinistra), Paolo Pamini (area centro-destra)

Per i lettori di lingua italiana non ticinesi: in questa importante votazione il popolo svizzero deve scegliere se sopprimere o mantenere il canone radiotelevisivo. Conosco entrambi i contendenti: Pamini sembra più brillante, quasi spietato nelle sue ragioni che invocano il mondo che cambia. Baranzini più sentimentale, non cosi brillante nel ragionamento a mio avviso, parlando dei diritti delle persone anziane, di una radio Monte Ceneri (nonna della televisione pubblica attuale), voce della libertà in un mondo soffocato da un’Europa totalitaria. Pamini il moderno, Baranzini il “conservatore”? 

Personalmente (pur non essendo di sinistra) mi considero un amico della RSI! La trovo di qualità eccellente; lo stesso Pamini dice che il livello é “troppo alto”. Oltre che ben radicata nel territorio, secondo me è una “signora televisione” con programmi brillanti a livello di divulgazione scientifica, informazione, intrattenimento. A livello europeo le televisioni private (anche se con “share” di ascolto molto alti) sono spesso qualitativamente mediocri: una delle peggiori è TF1 in Francia, ma anche Mediaset in Italia (anche se si è fatta interprete a suo tempo di cambiamenti epocale) tira “verso il basso”.

Francesco Russo