Se uno non sa bene che cosa significhi l’espressione “wishful thinking” può sempre rivolgersi alla WIKIPEDIA.

Il wishful thinking o pensiero illusorio, conosciuto anche come pensiero desideroso o pensiero bramoso, è il processo mentale per cui si tende a crearsi convincimenti e prendere decisioni facendosi dirigere da ciò che più può essere piacevole, gradito o appagante dal punto di vista del soggetto, in una parola da ciò che la persona desidera; invece di basarsi su indizi, realtà e razionale giudizio su di essi. In questo senso è il prodotto del conflitto tra principio di realtà e principio di piacere, in cui il secondo viene, più o meno consciamente, fatto prevalere.

Scrive oggi il consigliere nazionale Fabio Regazzi sul Corriere:

“Che nessuno si faccia però illusioni. Superato lo scoglio del 4 marzo, la SSR dovrà subito affrontare un serio e incisivo piano di riorientamento dell’offerta di servizio pubblico, che comporterà inevitabilmente un ridimensionamento delle risorse messe a disposizione e nel contempo un rafforzamento della collaborazione con gli attori privati del panorama mediatico. Ci vorranno coraggio, determinazione e soprattutto un sano bagno di umiltà perché altrimenti il prossimo tentativo – già preannunciato – di scardinare la SSR potrebbe andare a segno.”

Fabio Regazzi

Inevitabilmente?? Chi lo dice? Regazzi? Pamini? Ceschi? Marchand? Siamo in una botte di ferro? Forza, leggiamo la Wikipedia.

Proprio per questo motivo Paolo Pamini perora la causa del cosiddetto “Sì critico”, che io chiamo “voto di tendenza”.