Non solo un aperitivo di ringraziamento, la pallina continua a girare nella roulette

Siamo andati alle 18 al Palazzo dei congressi, c’era un bel pubblico, ci è piaciuto, abbiamo scattato alcune foto e abbiamo parlato con varie persone. Forse stasera o domani scriveremo un breve pezzo.


Era formalmente l’aperitivo degli eletti – Cattaneo e Farinelli – ma non poteva non essere anche un evento di lancio per Merlini e Lombardi, ormai assurti a coppia inossidabile. Doveva essere la serata del Centro e il “popolo del centro” (nuovo concetto) ha risposto in forze. I pipidini sono arrivati con Regazzi e Romano, ovviamente, ma anche con De Rosa e Agustoni. Dei liberali di punta non s’è vista Natalia Ferrara, forse stanca per la dura e stressante campagna elettorale, forse contrariata. Un giornalista osa definire il suo risultato “cattivo” ma io lo rimbecco, gli do torto e definisco il suo risultato “buono”. A questo punto ognuno si tiene la sua opinione. Le altre donne, Karin, Michela, Simona e Mari Luz, presenti e festose. Invisibile il  Vicesindaco, che di questi tempi appare raramente ma che dovrà per forza mostrarsi al popolo in occasione della difficile campagna per le Comunali 2020. C’erano però Badaracco, Tognola, Giovanna  e Morena.


Nei discorsi  se la cavano tutti in scioltezza, in fondo è il loro mestiere, tra piogge di ringraziamenti, pungoli ai militanti “ognuno faccia 10 telefonate” (Merlini), speranze e timori per una esecrata sconfitta. Lombardi, molto efficace, parla come un presidente dell’Ambrì-Piotta. Merlini ha un’oratoria più sofisticata, tipo “force tranquille”, la ragione che mette alle corde il populismo. Scende dalla predella per avvicinarsi di più ai suoi sostenitori.


Il clima è positivo, la gente è lieta di ritrovarsi ma nella hall serpeggia un sottile nervosismo. Il primo turno non è andato benissimo. Il risultato di Chiesa è inquietante. Da dove vengono i voti di Chiesa? Anche dalle destre dei partiti storici (che oggi esistono, secondo me, solo a livello di cittadini elettori)?

Anche Marina Carobbio è forte, è arrivata a un’incollatura da Merlini. Ha dalla sua non tanto il PS, ma il doping verde portato alle stelle, l’effetto psicologico, il femminismo (la prima donna ticinese agli Stati dai tempi di Giulio Cesare!), l’arcipelago frastagliato e ronzante della Sinistra. Hanno una candidata che potrebbe anche vincere. Soccorso rosso? Salvare il soldato Ryan? (Uno è già stato salvato).

“La Lega voterà compatta Chiesa?” Questo, ammettiamolo, è l’interrogativo cruciale che il PLR si pone. Se ne sentono di tutti i colori. L’aperitivo è fondamentale per un giornalista (anche se è un professore di matematica, in particolare lo è stato di un candidato) NON perché può trangugiare gratis tre calici di prosecco e quattordici pizzette ma perché parla con Tizio e Caio e ha l’occasione di creare un feeling. 


“La Lega non vuole Chiesa perché quel posto è riservato, tra 4 anni, a Gobbi”. Può anche essere. La mia personale opinione è che la Lega, dopo un anno doloroso e preoccupante, dovrebbe cercare di cogliere l’occasione per segnare un punto in extremis. Chiesa non è stato sempre popolarissimo nei quartieri di via Monte Boglia, ma in questo momento è il candidato della destra. O Blocher o Juncker, si decidano.

Nessuno parlava del duro attacco di Merlini… perché sarebbe stato pubblicato l’indomani!

Per concludere, la mia impressione prevalente è che i (cosiddetti) estremi stiano premendo su un centro indebolito, che – attenzione! – al Nazionale ha fatto comunque il 39%.

Nessuno dei quattro è sicuro (nemmeno SuperPippo) e nessuno è privo di chance. Questo ballottaggio agli Stati riveste un significato che va al di là della scelta di due “senatori”. Se le cose vanno “lisce” dormiremo ancora un po’ di sonno tranquillo. In caso contrario possiamo aspettarci conseguenze eclatanti.