Il Comitato direttivo della sezione UDC Lugano Città riunitosi a porte chiuse nella serata di ieri, oltre a discutere numerose trattande interne in vista delle prossime elezioni comunali, ha dibattuto anche su alcune tematiche comunali di scottante attualità.

Il Comitato direttivo si è espresso sulla proposta di abbassare il moltiplicatore comunale dal 77 % al 75 %. Dopo una discussione approfondita, il Comitato ha accolto all’unanimità questa misura.

Se è vero che per gran parte dei cittadini luganesi questo cambiamento si tradurrà in una pizza fuori con la famiglia o poco meno, l’approvazione di simili misure è un passo naturale per l’UDC che da sempre si batte per un indebolimento della morsa fiscale. L’UDC ha infatti depositato diversi atti parlamentari a Bellinzona che mirano a concedere importanti sgravi fiscali al ceto medio ticinese, la spina dorsale del nostro Cantone; atti che giacciono tuttora nei cassetti delle Commissioni in Gran Consiglio.

I presenti si sono espressi comprendendo le apprensioni del Municipio sul tema, che invita il Consiglio comunale a respingere la proposta, senza condividere tali preoccupazioni. Si tratta di uno scostamento dal valore attuale pari a 2 punti percentuali che porterebbero la Città nella media dei Comuni attorno a noi, senza compromettere gli investimenti e lo sviluppo del polo urbano. Ciò alla luce dello stato attuale dei conti.

Va ricordato che l’obiettivo principale di Municipio e del Consiglio comunale dovrebbe essere quello di permettere che Lugano si sviluppi e cresca, attirando nuove attività economiche, non mettendo le mani in tasca ai cittadini più del dovuto. Per l’UDC un moltiplicatore al 75% rappresenta quindi un livello di prelievo ottimale, oltre il quale non si deve più andare in futuro.

Sul destino del deposito ARL a Viganello

Il Comitato direttivo si è anche chinato sulla tematica del deposito dell’Autolinee Regionali Luganesi SA (ARL SA) a Viganello. Il Comitato direttivo deplora che la Città non si sia mossa per tempo per iscrivere l’immobile storico quale manufatto degno di tutela, evitando quindi la sua demolizione. Un agire con leggerezza che denota una incomprensibile miopia delle Autorità nello sviluppo continuo della Città. Una miopia che Lugano non può più permettersi a meno che non si voglia far diventare la nostra Città un anonimo centro urbano senz’anima, senza storia e senza nulla da raccontare. Pur riconoscendo la necessità di tutelare l’immobile, l’UDC è conscia che la vendita del sedime è una questione tra privati e che, ora come ora, si possa fare ben poco senza il benestare delle Autorità, ma invita il municipio a voler essere più proattivo in futuro nella tutela di manufatti di interesse storico, tutelando maggiormente la memoria storica cittadina.

UDC Lugano