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Forse, lo dico anche a me stesso) ci siamo lasciati prendere la mano e non abbiamo analizzato con precisione il dato numerico. Prendo lo spunto da una riflessione di Lorenzo Quadri, sensata e anche un po’ ansiosa, secondo la quale il terzo seggio leghista nell’Esecutivo sarebbe a rischio.

Parto dai dati delle Comunali 2016, sapendo perfettamente che sono numeri superati. Ne tengo conto. D’altra parte avrebbe forse più senso prendere i numeri del ballottaggio dello scorso novembre? Penso di no.

Le percentuali 2016 dei voti di lista, determinanti per l’assegnazione dei seggi, erano:

Lega/UDC   37,2

PLR   31,4

RossoVerdi   16,7

PPD   13,5

Si osservi l’enorme margine del PLR sulla sinistra.

A questo punto scendono in campo i signori Hagenbach e Bischoff con il loro rispettabilissimo “principio della miglior media”.

Quoziente:   100 / (7+1) = 12,5 % per un seggio “pieno”.

Qui l’attribuzione dei seggi è semplice e al limite della banalità. Due seggi pieni a testa a Destra e PLR. Un seggio pieno a testa a Sinistra e PPD.

Il settimo seggio a Lega/UDC o ai RossoVerdi?   Mettiamo a confronto  37,2 : 3 = 12,4  con 16,7 : 2 = 8,35. Non c’è partita!

* * *

Veniamo ora ai giorni nostri, ai tempi di Bertini, Ducry, Ghisolfi e Beretta Piccoli.

Partiamo dall’ipotesi plausibile: Lega prima, PLR secondo o terzo, rossoverdi terzi o secondi, PPD quarto.

Come possono Lega/UDC perdere un seggio? 

A) Se si fanno battere dal PLR. Con tutta l’ammirazione per la strategia del presidente Tognola, mi sembra improbabile.

B) Se la loro % divisa per 3 è inferiore a quella degli RV divisa per 2 e anche a quella del PPD divisa per 1.

Solo a titolo di esempio, prendendo il dato 37,2 —> 12,4, ciò accadrebbe se gli RV facessero più del 24,8 (un aumento enorme) o i PPD più del 12,4.

In conclusione mi sembra di poter dire:

— il rischio per la Destra è concreto e la “minaccia” le viene dal PPD

— il PLR non perderà un seggio a meno di non subire un’autentica catastrofe (che io non prevedo)

— il secondo seggio rossoverde non è così scontato come quasi tutti – sotto l’effetto della pressione psicologica – tendevano ad ammettere.