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Teniamo a precisare di non essere simpatizzanti dell’MPS e possiamo affermare che in tutta la nostra lunga vita non abbiamo mai votato una sola volta per loro. Ma questa interpellanza ci sembra sacrosanta.

Abbiamo l’impressione che per Bertoli la scuola sia essenzialmente un luogo di socialità e di promozione sociale (teatro di una specie di incruenta “mini lotta di classe” cara alla mentalità marxista), dove in fin dei conti quello che i ragazzi realmente imparano risulta del tutto secondario: la Matematica, il Tedesco, la Chimica, la Storia dell’arte? E perché incomodarsi a fare gli esami? 

Nel 2011, anno fatale, il PS conquistò l’ambito DECS strappandolo alle mani dei Liberali (che si arrabbiarono non poco). Sarebbe interessante valutare oggettivamente ciò che Bertoli ha fatto in questi 9 anni.

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Naturalmente sugli esami di maturità si possono avere molte opinioni. Si può pensare, come il capo del DECS, che non siano “sostanzialmente indispensabili”: ”indispensabile” significa “essenziale”, “necessario”; non indispensabile significa non essenziale, non necessario, inutile. Lo ripetiamo: opinione, come altre, legittima e rispettabile.

Manuele Bertoli è, tuttavia, il capo del DECS; è anche membro della Commissione Svizzera dei Direttori cantonali della Pubblica Educazione (CDPE), l’organismo nazionale che tanta parte ha nella elaborazione di tutto quanto concerne le questioni legate alla maturità federale (comprese tutte le disposizioni sugli esami di maturità).

Le sue parole non possono quindi passare inosservate: se il nostro capo del DECS pensa che gli esami di maturità siano sostanzialmente inutili, pensiamo valga la pena chiedergli di approfondirne le ragioni e quali passi intenda muovere per modificare questo stato di cose. Considerazioni, visto che Bertoli si è espresso sostenendo che le sue considerazioni erano quelle del Consiglio di Stato, che estendiamo a tutto il governo.

Alla luce di queste brevi considerazioni, ci permettiamo chiedere al Consiglio di Stato:

1. Ritiene sostanzialmente inutili gli esami di maturità?

2. Quali sono le ragioni di tipo culturale, pedagogico, pratico che hanno convinto il governo ad arrivare alla conclusione della non indispensabilità degli esami di maturità?

3. Negli ultimi anni (o anche in precedenza) sono state svolte analisi sugli esami di maturità? Sulla loro qualità e sul ruolo che essi svolgono all’interno del percorso che porta alla maturità?

4. Se, come sembrerebbe, il governo pensa che tali esami siano inutili, “non sostanziali”, come intende attivarsi in seno alla CDPE per suscitare una riflessione sulla inutilità di tali esami e sulla loro eventuale abolizione?

Per il gruppo MPS-POP-Indipendenti

Matteo Pronzini, Angelica Lepori, Simona Arigoni