Ieri si è svolto l’atteso incontro tra Luigi di Maio e Ignazio Cassis. La visita è iniziata formalmente al valico di Brogeda dove i due, muniti di mascherine, si sono salutati senza stringersi la mano bensì toccandosi i gomiti, nel rispetto delle norme di distanziamento sociale. Cassis era accompagnato dal sindaco di Chiasso Bruno Arrigoni e dal presidente del Consiglio di Stato Norman Gobbi. L’incontro è poi proseguito al Museo Vela di Ligornetto dove le parti hanno discusso di questioni riguardanti i rapporti bilaterali tra Svizzera e Italia, in particolare la fiscalità dei frontalieri italiani. Era sicuramente il tema più scottante dell’incontro ma nessuna decisione concreta è stata presa: “Faremo il possibile per facilitare un accordo che compete in primis ai due ministri delle finanze ma dove possiamo giocare un ruolo di facilitazione” ha dichiarato Cassis. Di Maio a sua volta ha aggiunto che bisogna preservare gli interessi dei lavoratori rimanendo nei limiti del quadro delle relazioni tra i due paesi: “Tornerò senz’altro a discuterne con Gualtieri. Lasciateci lavorare in modo tale da poter addivenire a una soluzione che possa soddisfare le parti”.

Le dichiarazioni hanno deluso Norman Gobbi secondo il quale è stata sprecata un’occasione “per definire un’agenda politica per sbloccare due dossier”, ovvero la questione dei frontalieri e quella di Campione d’Italia. “Possiamo continuare a parlare di relazioni amichevoli ma quando ci sono delle pietre di inciampo che non vengono tolte dalla strada, diventa difficile continuare assieme in maniera cordiale su questo cammino” ha dichiarato Gobbi. Il Correre del Ticino riporta le parole del consigliere: “Si rimbalza sempre la questione sui ministri delle Finanze. Dopo cinque anni di discussione diventa insostenibile e incomprensibile. Se non si vuole l’intesa la si può ridiscutere, ma lasciare il dossier in giacenza non ha senso. Se dall’altra parte non ci sono reazioni può essere utile far saltare il banco, rescindendo l’accordo e rimettendo tutto in discussione”.

Durante la conferenza stampa tenutasi dopo l’incontro Di Maio ha ringraziato la Svizzera per aver teso una mano d’aiuto durante la pandemia inviando disinfettante, mascherine tute: “Gesti apprezzati da parte di un paese amico, non lo dimenticheremo”. Ha inoltre sottolineato l’importanza della riapertura delle frontiere con la Svizzera per il turismo italiano.
Non sono mancate le polemiche per l’utilizzo delle auto blu da parte del ministro italiano, un privilegio che il Movimento 5 Stelle ha sempre promesso di tagliare.