L’Esecutivo luganese, sulla base di un rapporto competente ha approfondito le problematiche inerenti il Messaggio licenziato dal Consiglio di Stato dal titolo “Legge sulla collaborazione fra la Polizia cantonale e le Polizie Comunali”.
Secondo il Municipio di Lugano il messaggio risponde alla necessità di creare in Ticino uno scenario maggiormente coeso della gestione della sicurezza, capace di rispondere con accresciuta efficacia alle attuali sfide e alle necessità di intervento delle Forze dell’ordine, attraverso il rafforzamento della collaborazione fra i corpi di Polizia attivi nel territorio, rispettivamente la riqualificazione e la specificazione del ruolo delle polizie comunali.
Il rinnovato approccio organizzativo – scrive l’esecutivo – mira a strutturare diversamente le attuali Polizie Comunali, istituendo dei comprensori di competenza regionale all’interno dei quali la Polizia Comunale principale (Polizia polo) sarà deputata a svolgere un ruolo principale e di coordinamento con le istanze cantonali.

All’interno della regione, la Polizia polo (come sarà il caso per Lugano), dovrà assicurare i servizi di sicurezza nei Comuni del rispettivo comprensorio sguarniti di un corpo di Polizia “strutturato”, il cui organico conti cioè meno di sei agenti e di un dirigente responsabile.
Tuttavia in questo contesto il Municipio non condivide la soluzione proposta che prospetta la presenza di corpi misti, ossia di corpi di Polizia costituiti da agenti di Polizia Cantonale e Comunale, in quanto ravvisa notevoli difficoltà per la direzione che dovrà rispondere sia all’Esecutivo comunale che all’ufficio della territoriale (Polizia Cantonale).
Si prefigurano qui, in questo contesto, quelle difficoltà nello svolgere con efficacia i due compiti (investigativo e di prossimità) che la Legge in oggetto vuole invece evitare. Il Municipio è quindi contrario alla figura del Corpo di Polizia misto nell’ambito della regionalizzazione dell’attività di Polizia mentre è favorevole all’assunzione delle attività di Polizia locale da parte di corpi strutturati.
Per quanto concerne l’eventuale proposta di suddivisione delle Regioni, e in particolare la creazione di tre Comuni Polo (Giubiasco, Massagno e Ascona), il Municipio considera che questa debba tenere conto di fattori operativi, morfologici e geologici, analogamente a quanto avvenuto nella suddivisione delle regioni di protezione civile (cfr. Regione Lugano Campagna/Lugano Città).
Il Municipio della Città specificatamente alla prevista suddivisione del luganese, non condivide pertanto la proposta di dividere la Regione Lugano da Massagno e dai viciniori, fatto che risulta difficilmente comprensibile trattandosi di Comuni che già ora risultano integrati per interesse e necessità nel concetto strategico di sicurezza della Città; senza peraltro dimenticare – conclude la nota stampa -la necessità per la stessa di avere un controllo sulle problematiche sia infrastrutturali che delle vie di accesso al polo, come ad esempio nell’ambito della riorganizzazione della viabilità (galleria Vedeggio-Cassarate e PVP).