Stando ad un recente sondaggio di Bloomberg, l’85% degli investitori internazionali ritiene che a breve la Grecia cadrà in una condizione di default. Questa percentuale diventa del 59% per quanto riguarda il Portogallo e del 55% per quanto riguarda l’Irlanda. Nel complesso, è tutto un sistema che si avvia al collasso.


A gennaio la percentuale di chi credeva in un default della Grecia era del 74%. Un segnale che la situazione sta peggiorando e che la fiducia del mercato sta subendo un notevole calo.
Dopo un anno di misure di austerità adottate da Atene per tentare di risolvere il problema dei conti pubblici, la Grecia ha chiuso il 2010 con un rapporto deficit/Pil pari al 10,5%, il secondo più alto della regione dopo il 32% dell’Irlanda e prima del 9,1% del Portogallo.
Il limite imposto dall’Europa è del 3%.

“L’inevitabile default della Grecia” è il titolo di un articolo apparso lo scorso 5 maggio sul New York Times.
Il quotidiano newyorchese definisce “la ristrutturazione del debito” a cui la Grecia dovrà per forza di cose essere confrontata, un modo gentile per indicare che il paese è in default e riporta le parole del ministro greco delle Finanze George Papaconstantinou: “ Il costo che peserà sul paese sarà enorme, non vi sarà alcun beneficio. La Grecia sarà fuori dai mercati per 10, 15 anni.”