Una settimana fa il canale satellitare Al Arabiya ha mostrato i passaporti di David Och e Daniela Widmer, i due svizzeri rapiti in Pakistan a inizio luglio.
Le immagini dei documenti d’identità sono state inviate all’emittente televisiva da Tahrik-al Taliban Pakistan, il gruppo di talebani che ha in ostaggio i nostri due connazionali e che sarebbe affiliato alla rete terroristica di al Qaeda.

Nel servizio mandato in onda, Al Arabiya afferma che i due svizzeri (lui un poliziotto e lei un’ex-agente di polizia) lavorano per una società di sicurezza occidentale. Un’informazione fuorviante che rende ancor più critica la loro situazione.
Per la loro liberazione è stato chiesto il rilascio immediato di Aafia Siddiqui, una scienziata pakistana in carcere negli Stati Uniti con l’accusa di appartenere ad al Qaeda. Questa richiesta rende molto incerta la sorte dei due ostaggi, tenuto conto che la giustizia statunitense non intende certo liberare la donna, condannata a 86 anni di carcere.

Giunge intanto la notizia di un altro cittadino occidentale sequestrato dai talebani del Pakistan: Warren Weinstein, uno statunitense impegnato con la società privata J.E. Austin Associates in progetti di sviluppo nei territori tribali al confine con l’Afghanistan.
L’uomo è stato rapito sabato da un commando armato che lo ha prelevato dalla sua abitazione di Lahore – nell’est del paese- e portato in una località sconosciuta.
Weinstein viveva a Lahore da sette anni. Al momento non sono giunte rivendicazioni.