Il rapporto dell’Agenzia internazionale dell’energia atomica (AIEA) evoca il rischio di una dimensione militare del programma di Teheran. I governi occidentali chiedono nuove sanzioni.

Il rapporto dell’AIEA sul programma nucleare portato avanti dal governo iraniano è giudicato esplosivo. Rivelerebbe la volontà chiara di fabbricare armamenti atomici.
Citando informazioni credibili dei suoi Stati membri e di altre fonti, l’Agenzia elenca una serie di attività che potrebbero essere legate alla messa a punto di ordini nucleari. Alcune di queste attività hanno applicazioni civili e militari, mentre altre sono specifiche alle armi atomche.


Washington e i suoi alleati non hanno nascosto di voler usare il rapporto dell’AIEA per inasprire ulteriormente le sanzioni che sono state prese a titolo individuale contro l’Iran e per cercare di convincere i governi di Russia e Cina, ancora reticenti, a rafforzare le sanzioni delle Nazioni Unite.
Dal 2007 l’Onu ha attuato nei confronti dell’Iran quattro serie di sanzioni economiche e finanziarie. La Francia ha chiesto l’applicazione di misure severe e senza precedenti.

Il presidente iraniano Ahmadinejad ha fatto sapere che non arretrerà di un passo sul cammino intrapreso dal programma atomico, ribadendo che il suo paese non sta costruendo armi nucleari.
In caso di un attacco l’Iran si difenderà – ha dichiarato – e la sua risposta farà molto male.
Le ostilità erano sorte quando Israele aveva evocato un possibile attacco alle installazioni nucleari iraniane. Ieri, dopo qualche giorno senza specifiche dichiarazioni, il premier Benyamin Netanyahou ha detto che la comunità internazionale deve impedire all’Iran di dotarsi di armi nucleari, in quanto in pericolo vi è la pace nel mondo e in Medio Oriente.