Teheran ha eseguito lunedì due test con altrettanti missili (modello Ghader, a lunga gittata) nel decimo e ultimo giorno di una serie di manovre navali militari nella regione dello Stretto di Ormuz, passaggio strategico per il transito delle petroliere. L’Occidente vede in queste manovre un segno sempre più evidente della svolta iraniana verso l’arma atomica.

L’agenzia ufficiale Irna ha confermato che i test si sono svolti con successo. Il missile di tipo Ghader ha una portata di 200 km ed è interamente costruito in Iran.
L’ammiraglio Mahmoud Moussavi ha dichiarato in un intervento televisivo che sono stati eseguiti test anche con un missile a corta gittata. La Marina iraniana deve ancora testare un modello terra-terra la cui portata raggiunge i 200 km e che è un’elaborazione del missile cinese C-802, la cui portata varia da 120 a 180km.

Il portavoce del Ministero francese degli Affari esteri considera i test missilistici un chiaro segnale alla comunità internazionale : “Lo sviluppo da parte dell’Iran di un programma balistico costituisce motivo di grande inquietudine.”
Le manovre navali nello Stretto di Ormuz intervengono mentre l’Unione europea minaccia di adottare sanzioni contro le esportazioni petrolifere iraniane, per spingere il paese ad abbandonare il suo programma nucleare.