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Nel nord del Mali i ribelli nomadi avanzano e prendono il controllo progressivo di diversi centri urbani. Dopo la conquista di Gao, ora puntano a Timbuctu. La giunta militare, al potere dopo il colpo di Stato di dieci giorni fa, si sente minacciata.

La situazione militare si degrada rapidamente nel nord del Mali, mettendo la giunta militare al potere in una situazione delicata.
Sabato, dopo la caduta di Kidal, i ribelli tuareg del Movimento nazionale di liberazione dell’Azawad, sono entrati a Gao,la seconda città per importanza del nord del Mali e si sono scontrati con le forze armate della giunta militare durante l’intera giornata di sabato, riuscendo infine a prendere il controllo della città.
Domenica mattina i ribelli hanno annunciato di aver conquistato una base militare situata a una decina di chilometri di Gao, centro operativo allo Stato maggiore e base per gli elicotteri coinvolti nei combattimenti. Sempre domenica mattina i ribelli hanno annunciato di aver circondato Timbuctu, città patrimonio dell’umanità dell’Unesco. L’esercito regolare starebbe ripiegando verso il sud del paese.
I ribelli rivendicano l’indipendenza dell’Azawad, una vasta zona che comprende buona parte del nord del Mali.
La conquista di Gao e Timbuctu significa la completa realizzazione degli obiettivi di questo movimento in un tempo record. Un avanzamento folgorante dovuto in buona parte a una buona scorta di armamenti.
I movimenti ribelli che agitano il nord del Mali quasi continuamente dal 1960, sono stati considerevolmente rinforzati dall’arrivo, lo scorso autunno, di guerriglieri provenienti dalla Libia. La caduta di Muammar Gheddafi ha causato il rientro in patria di circa 2’000 combattenti del Mali. Questo afflusso di uomini e armi ha cambiato il rapporto di forza tra i tuareg e l’esercito.