Al secondo giorno di dibattimento, il tribunale penale internazionale all’Aja ha sospeso giovedì e per una durata indeterminata il processo contro il criminale di guerra serbo Ratko Mladić.


Il giudice Alphons Orie ha sospeso i lavori alla luce degli “errori significativi” commessi dall’accusa nel comunicare per tempo le prove a carico dell’imputato.
Il quotidiano della Repubblica ceca Lidové noviny critica il lavoro del tribunale : “Ci si chiede come vi possa essere stato un tale errore. Ratko Mladić è stato catturato nel maggio 2011 e l’accusa ha avuto un anno di tempo per radunare le prove a suo carico.
Perchè queste prove non sono irrefutabili al punto che il processo possa andare avanti? La situazione è doppiamente imbarazzante perchè il tribunale per i Balcani si trova all’Aja, nei Paesi Bassi e nel 1995 erano proprio le truppe olandesi che dovevano proteggere Srebrenica e che invece hanno consegnato la popolazione al massacro ordito da Mladić.
Di fronte a quanto accade ora in tribunale, appare chiaro che dagli eventi di Srebrenica non è stato tirato alcun insegnamento.”