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La Corte suprema britannica ha dato il consenso, mercoledì 30 maggio, all’estradizione in Svezia di Julian Assange, dove verrà processato per l’accusa di molestie e aggressione sessuale ai danni di due donne.

Da quando era stato interpellato nel dicembre 2010 a Londra, il volto più noto di WikiLeaks ha cercato in ogni modo di sfuggire al mandato d’arresto.
Assange ha sempre negato ogni accusa ma oggi cinque dei sette giudici della più alta istanza giuridica britannica hanno respinto le sue argomentazioni.
Nel febbraio 2011 la giustizia britannica aveva accettato la richiesta svedese. Assange si era allora rivolto all’Alta Corte, che aveva però respinto il suo appello. In questa saga giudiziaria l’ultima carta è stata tirata anche dalla Corte suprema.

Quel che Assange potrebbe ancora fare, sarebbe portare il suo caso alla Corte europea dei diritti dell’uomo a Strasburgo.
Stando alla procura britannica, questa Corte dovrebbe valutare nel giro di 14 giorni se accettare di esaminare il caso. Se lo farà, la procedura di estradizione verrà sospesa nell’attesa della decisione dei giudici europei.