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Dalla rivoluzione alla legge islamica, titola Yves Thréard l’editoriale sul quotidiano francese Le Figaro : “Stando alle proiezioni, le elezioni legislative in Libia sarebbero state vinte dall’alleanza liberale di Mahmoud Gibril. Sconfitti dunque i Fratelli musulmani, che invece hanno trionfato nelle prime elezioni libere da decenni in Tunisia e in Egitto.

“Ma anche i liberali che avrebbero vinto le elezioni – scrive Thréard – cercano di rafforzare innanzitutto l’identità musulmana. Non si offendano i benpensanti, ma i segnali che giungono dalla riva sud del Mediterraneo portano più le stigmate del rigore coranico che non la luce dei diritti dell’uomo.
Si dirà certo che la democrazia è il frutto di un lungo apprendistato, di una lotta ostinata. Che l’Islam finirà per adeguarsi, per ammorbidirsi come è stato il caso, nel passato, per il mondo cristiano.
[…] Per il momento, tutti i paesi che hanno cacciato i loro presidenti cercano innanzitutto di affermare l’identità musulmana. In questo modo pensano di tenere l’Occidente lontano dal loro destino.”